Rabhas – Propaganda Antiumana

Il 24/04/2024, di .

Gruppo: Rabhas

Titolo Album: Propaganda antiumana

Genere: ,

Durata: 44:38 min.

Etichetta: Broken Bones Promotion

71

‘Metastasi sociale’, ‘Nevrosi allucinatoria’, ‘Corpo in avanzato stato di decomposizione’… non si può certo dire che i Rabhas si facciano illusioni sulla contemporaneità, vero? Scherzi a parte, nell’approccio a questo loro terzo disco mi sono soprattutto chiesto come mai io non abbia intercettato prima il quartetto, operante nella zona bolognese e naturalmente sospeso tra un’inclinazione ai cambi di tempo propria della scuola floridiana (Death/Morbid Angel) e un’attitudine chiaramente “core” che emerge in più punti, a partire dalla scelta del cantato in italiano fino all’intento “declamatorio” di alcune linee vocali. Ma non è mai troppo tardi, come si suol dire…
Non ho metri di paragone con i precedenti lavori, ma qualcosa mi dice che la formula si sia in qualche modo “affinata” nel tempo, anche grazie ad alcuni cambi di formazione (tra cui un avvicendamento dietro al microfono): ecco dunque che la band confeziona nove tracce più intro di assalto mortifero, in cui il crudo pessimismo dei testi va a braccetto con alcune scelte musicali che non indulgono sulla velocità tout court ma lasciano spesso spazio a rallentamenti e partiture “di respiro”, l’ideale per sottolineare il cantato.
Certo, il coro di ‘Traditori di tutti’ non avrebbe sfigurato su un disco di HC italiano degli anni ’90, ma già un episodio come ‘Metastasi sociale’ fa pensare a qualcosa del noise italiano di quell’annata, a partire dai Fluxus per giungere anche a evoluzioni più recenti del genere (pensate a un’etichetta come La Tempesta Dischi e avrete un’idea del connubio “impossibile”).
Altro elemento che sembra caratterizzare la band è la passione per soluzioni chitarristiche non scontate, a partire dagli innesti arpeggiati, passando per le dissonanze avanguardistiche e voivodiane che aprono ‘Amygdala’ o ‘Montagna’, fino ai fraseggi crimsoniani di ‘Nevrosi allucinatoria’, altro pezzo in cui il cantato resta sospeso tra la sofferenza urlata del metal estremo e le melodie malate delle influenze di cui sopra. Prendete poi gli stop’n’go della title track o la struttura della già citata ‘Corpo in avanzato stato di decomposizione’ e avrete un’idea di quanta importanza deve rivestire la dimensione live per i Rabhas, rodata com’è la sezione ritmica nel sottolineare passaggi dal sapore vicino a chi ha vissuto gli anni ’90 e l’ampio caleidoscopico stilistico di quel decennio.
In definitiva, ‘Propaganda antiumana’ è un disco interessante che probabilmente avrebbe beneficiato di un minimo di attenzione alla “memorizzabilità” dei passaggi più significativi in fase di composizione, ma che già dispiega a sufficienza le potenzialità di un progetto pronto a regalarci gradite sorprese in futuro…

Tracklist

01. Intro
02. Traditori di tutti
03. Metastasi sociale
04. Amygdala
05. Nevrosi allucinatoria
06. Propaganda antiumana
07. Lacrime
08. Corpo in avanzato stato di decomposizione
09. Montagna
10. Oscurità

Lineup

L: vocals
Preck: bass, guitars
Sguicio: drums
Fischio: guitars