Node – Canto VII

Il 27/04/2024, di .

Gruppo: Node

Titolo Album: Canto VII

Genere: ,

Durata: 43 min.

Etichetta: Nadir Music / Build2Kill

80

Monolitico. Ma non nel senso di monotono, uniforme, poco interessante… l’aggettivo che cerchiamo noi vuole rappresentare qualcosa di concreto, di compatto… prendiamo tipo una miriade di aguzzi frammenti di vetro, e li uniamo assieme, a fare grossomodo una palla. Li impastiamo con qualcosa di tenace, di resistente, e continuiamo a manopolare, a girare, finchè non otteniamo una sfera quasi perfetta. Poi la limiamo, scartavetriamo, lucidiamo. Ed ecco che otteniamo quello che cercavamo, un oggetto solido, compatto, una sfera lucente e perfetta, ma fatta di vari frammenti di vetro e materiali, uniti da tanto collante. Se immaginiamo rabbia, disillusione, scoramento, rancore come i pezzi di vetro e cocciutaggine, ostinazione e tenacia come il collante, ecco che possiamo avere una buona rappresentazione di “Canto VII”, esattamente la settima mazzata in studio dei compaesani Node.

Un introduzione forse un po’ lunghetta e leziosa, lo ammettiamo, ma rimaniamo dell’idea che rappresenti perfettamente il lavoro di costruzione di quest’album; cosi come finisce per rappresentarne comunque anche la resa finale. Già, perché ‘Canto VII’ è stato proprio figlio di una lavorazione lunga e tormentata. Figlio del periodo Covid, pargolo di un momento molto tormentato della vita di Gary D’Eramo, progenie dell’abbandono dell’ex frontman CN Sid; ‘Canto VII’ nella sua gestazione ne ha viste tante, e parte di questo ‘inferno’ vive dentro di esso, nel riferimento preciso al Canto VII dell’inferno Dantesco, quello del famoso verso “Pape Satan, Pape Aleppe”.

Ed è proprio da li che parte il viaggio di ‘Canto VII’, con una minacciosa intro narrata che sa di fumo e zolfo, e che sfocia poi nel primo brano ‘Into The Void’, già una prima dimostrazione di come questo lavoro sia sì solido, ma anche una composizione di diversi elementi: impossibile infatti non notare come la canzone parta stabile sulle coordinate trash/death dell’album ma già a metà si dissolva in liquide soluzioni arpeggiate, dove non solo la fondamentale chitarra, ma anche basso e batteria risultano liberi di dire la propria in un contesto appunto molto diverso. Se poi ‘The Sacred Theater Of Nothingness’ rimane un pelo meno contaminate (ma il nuovo cantante Arri anche qui varia molto a livello di registri); ‘The Wolves Of Yalta’ riprende ancora in mano il discorso dei pezzi di vetro di diversa forma e dimensione inglobati in un unico corpo: inattesa ma azzeccata è infatti la bella virata più melodica verso la fine, che mostra ancora una volta un ventaglio di ispirazione notevole. Il disco pesta e ruggisce con le sue cavalcate, e tra la ospitata del grande Trevor su ‘Life On Display’ e le rullate di ‘Resign Yourself’ c’è parecchio da godere per gli amanti della musica estrema; ma l’orizzonte qui è ben più profondo: c’è infatti più che violenza ed energia nell’assolo neoclassico dell’ultima canzone citata, cosi come avulsa dal contesto risulta anche la semi-suite ‘Moan Of Pleasure’, che in otto minuti circa esplora orizzonti musicali anche ben lontani tra loro. Molto appropriato ci è sembrato infine affidare la chiusura del disco alla cover ‘Territory’ dei Sepultura… un suggello scintillante preso da un epoca in cui il confine tra thrash e death era sfumato proprio perché non ancora definito dalle band di allora; ci sembra rappresentare bene il concetto di qualcosa di istintivo e in divenire, però solido e concreto, fortemente ancorato alla realtà artistica di D’Eramo.

Difficile da parte nostra aspettarci una linea predefinita in un nuovo disco dei Node; però dobbiamo ammettere che una risultato cosi caleidoscopico non ce l’aspettavamo. ‘Canto VII’ è un bel lavoro, magari creato con dolore e difficoltà, ma che di queste lacerazioni e botte ha fatto la sua materia prima per essere così solido. Ben fatto, ragazzi.

Tracklist

01. Pape Satàn
02. Enter the Void
03. The Sacred Theater of Nothingness
04. The Wolves of Yalta
05. Igod
06. Life on Display
07. Resign Yourself
08. The Cage
09. Moan Of Pleasure
10. Territory

Lineup

Dave Arri: vocals
Gary D’Eramo: bass
Gabriele Ghezzi: guitars
Pietro Battanta: drums