Vulgar Display Of Power: 30 anni di Pantera

Il 25/02/2022, di .

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Vulgar Display Of Power: 30 anni di Pantera

30 anni.
Un’infinità di tempo.
Un’infinità di fatti ed eventi grazie ai quali ricordi ed emozioni riemergono, nei loro contorni a volte netti a volte sfumati, facendoci sentire le farfalle nello stomaco e facendoci scendere pure una lacrimuccia.
30 sono gli anni trascorsi dall’uscita di ‘Vulgar Display Of Power’, quell’album dei Pantera, anzi forse l’album, che queste sensazioni psicosomatiche ce le fa sentire tutte, dalla testa allo stomaco, nel riascolto dei suoi 53 minuti di metal rude, thrash, poetico, cattivissimo e soprattutto libero, estraneo da qualsiasi tipo di artificio o di costruzione; spontaneo, diretto verso un ascoltatore che non finisce mai di stupirsi.
Due milioni sono state le vendite registrate solo in America: di sicuro l’album più venduto della band di Houston, reduce gasatissima dal successo mondiale di ‘Cowboys From Hell’ di due anni prima.
Phil Anselmo, Dimebag Darrell, Rex Brown e Vinnie Paul sono 4 giovanissimi pischelli ancora ignari di star creando ciò che passerà alla storia come uno dei migliori lavori nella storia della musica estrema (alla decima posizione secondo la rivista Rolling Stone dei 100 migliori album metal di tutti i tempi): i nostri ragazzi stanno cavalcando l’onda di un successo esploso improvvisamente, sono consapevoli di avere tanto talento e tanta passione, ma in quella che rimane una genuinità, un’inesperienza ed una spontaneità tipiche di una giovanissima età, si fa fatica a realizzare che la band, fra feste, eccessi, concerti improvvisati e tanto divertimento, stia scrivendo la storia.
11 track, una più unica, meravigliosa, profonda dell’altra: in un sound aggressivo, groovy e heavy, lo stile dei Pantera si sposta dal glam metal del primo album al definitivo thrash, influenzato chiaramente da band come Slayer, Metallica e Black Sabbath.
Considerato dalla critica l’album più pesante dei Pantera, tutti i fans della band ricevono una piacevole sorpresa alla sua uscita: alcune delle sue canzoni si uniscono immediatamente alla lista delle canzoni heavy metal rock più influenti, come ‘This Love’ e ‘Walk’ .
E proprio a proposito di quest’ultimo pezzo, diventato un vero e proprio inno del genere metal, il suo riff di chitarra  è uno dei più caratteristici di sempre elaborati da Dimebag Darrel, insieme a ‘Floods’ estratto dall’album ‘The Great Southern Trendkill’.  Sia riff che assolo raggiungono un livello di attitudine e tecnica paragonabili a quello delle leggende del thrash e dell’heavy metal come Metallica e Slayer.
I testi con il loro tema politico, davvero ben realizzati, toccano i difetti e i pregiudizi della società di allora. ‘F*king Hostile’ è la canzone più aggressiva delle undici, in cui Phil Anselmo dirige la propria invettiva verso un nemico immaginario che sembra tanto ricordare un genitore troppo severo, forse pure troppo religioso, oppure forse troppo e basta per un giovane così ribelle e libero,
Con le lyrics  di ‘Walk’ si fa riferimento invece alla reazione delle persone verso il cambiamento del Pantera nel loro stile musicale: la band non manca nell’accontentare i più romantici con le due ballate, ‘This Love’ e ‘Hollow’, nelle quali trasmettono i loro messaggi malinconici in modo introspettivo.
C’è un’ottima variazione di tempo da una canzone all’altra, Vinnie Paul conduce alla perfezione i suoi ritmi veloci in ‘Mouth For War’,  rallentando opportunamente in ‘Walk’ e ‘This Love’ per dare ai fans un po’ di tempo per respirare. La voce di Phil Anselmo è brutale, e il fragoroso basso di Rex Brown aggiunge corpo ai furiosi tempi di Vinnie.
I Pantera convincono più che mai, nella loro nuova formazione, sono incazzati, sono agguerritissimi, sono 4 giovani affamati che non vedono l’ora di sbranare il mondo, non solo metaforicamente parlando.
Questo loro sesto album è obiettivamente colossale, talmente tanto ben fatto che rasenta la perfezione in tutto ciò che la band ha scritto impulsivamente nel corso di un solo anno.
Perchè forse siamo arrivati al punto in cui, qualsiasi altro tentativo di dimostrare ciò che si è,sarebbe “much too vulgar a display of power, Karras.“, come direbbe la protagonista del famosissimo film da cui la band ha preso proprio ispirazione.
Unici, eterni ed immortali Pantera.
Re-Spect!

Hammer Fact:
-Dimebag Darrel spiegò al famoso fotografo Brad Guice come avrebbe dovuto essere la copertina dell’album: ingaggiarono tramite un’agenzia di modelli un ragazzo con i capelli lunghi a cui fu spiegato cosa doveva fare. Fra mille smorfie e mille finti pugni premuti a rallentatore riuscirono ad ottenere ciò che volevano, un povero giovane, rappresentante la società di allora, a cui la musica dei Pantera, diretta, violente ed irruente come un destro, travolgeva il volto.
-Phil Anselmo ha ammesso in primis che non aveva alcuna aspettativa nei confronti della ricezione da parte del pubblico dell’album: la musica per lui, rappresentava il giusto modo per dar sfogo al proprio dolore e dar voce ai propri disagi familiari, al di là di poter esprimere un messaggio anticostituzionale ed anticonformista nel quale rappresentarsi. E’ con quest’album che la band riesce ad assicurarsi un posto fra i grandi, è tramite ‘Vulgar Display Of Power’ che, secondo Anselmo, “la gente corre sotto al palco a vedere i Pantera, questo lavoro è stato il salto di qualità”.

Line-Up:
Philip Anselmo: voce
Diamond Darrell: chitarra
Rex: basso
Vinnie Paul: batteria

Tracklist:
01.Mouth for War
02.A New Level
03.Walk
04.Fucking Hostile
05.This Love
06.Rise
07.No Good (Attack the Radical)
08.Live in a Hole
09.Regular People (Conceit)
10.By Demons Be Driven
11.Hollow

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