Sixx A.M. – From The Gods To The Damned

Il 02/06/2016, di .

Sixx A.M. – From The Gods To The Damned

Se Nikki Sixx è il fulcro della band, la scintilla dalla quale è divampato l’incendio, il nome sugli album e la faccia sulle copertine, e DJ Ashba il geniale folletto cresciuto tra BulletBoys e Beautiful Creatures e definitivamente maturato alla corte di Axl Rose, James Michael nell’universo Sixx A.M è senza dubbio la sorpresa più clamorosa. Abituato a lavorare nell’ombra come produttore (tra le sue mani sono passati personaggi come Scorpions, Meat Loaf, Alanis Morissette, Sammy Hagar, Motley Crue, Papa Roach tanto per citarne alcuni…), nelle vesti di singer ha saputo lasciare tutti a bocca aperta grazie ad una classe cristallina, ad un timbro caldo che sa emozionare ma allo stesso tempo graffiare quando la tensione cresce di intensità. Un singer eccellente balzato agli onori della cronaca dieci anni or sono con lo stupendo ‘The Heroin Diaries Soundtrack’, ed in grado di ripetersi album dopo album mantenendo sempre standard altissimi sino all’ultimo ‘Prayers For The Damned’, lavoro che, sorprendentemente, come candidamente ammesso da un disponibilissimo Michael, viene per la prima volta inciso con la reale concezione dei Sixx A.M come vera band “Quando ci siamo trovati ad incidere ‘The Heroin Diaries Soundtrack’ non avevamo assolutamente l’intenzione di dare un seguito a questo disco, semplicemente perché non eravamo una band, ma un semplice progetto, quindi lo abbiamo inciso in totale libertà, senza avvertire la minima pressione esterna – confessa rilassato nel backstage del Gods Of Metal – Quello che poi è successo è semplice: ‘Life is Beautifull’ è diventata una vera hit, ha avuto un successo incredibile, ed in quel momento ci siamo guardati, stupiti, e abbiamo realizzato che eravamo agli occhi di tutti una band. Prima di incidere quel disco non avevamo neppure un nome, dopo l’esplosione di quel brano ci siamo resi conto che avremmo dovuto avere un nome, un’immagine e tutte quelle cose strettamente connesse con una vera band. Quando abbiamo inciso il primo lavoro, eravamo in una posizione privilegiata, perché quando nessuno si aspetta nulla da te, non hai niente da perdere e puoi lavorare in totale libertà. La cosa si è iniziata a fare interessante dopo il tourbillon scatenato da ‘The Heroin Diaries Soundtrack’ , perché dopo un successo così inaspettato devi per forza fermarti e iniziare a pensare a ciò che dovrai fare, inizi a pianificare cose che prima non avevi pensato, e soprattutto inizi a sentire lo stimolo di registrare un nuovo album inizialmente non previsto. ‘This Is Gonna Hurt’, il nostro secondo lavoro, è nato proprio così, e a differenza del primo lavoro sì, abbiamo “subito” una sorta di conflitto interiore tra ciò che volevamo essere e ciò che avremmo dovuto suonare su questo album. Alla fine abbiamo risolto aggrappandoci al piacere di fare musica insieme, e al pensiero che i fan volessero sentire qualcosa di nuovo da noi. Abbiamo allora iniziato a esplorare noi stessi, ciò che siamo, ciò che vogliamo…siamo andato molto a fondo e il risultato è un disco molto aggressivo, sicuramente più del precedente. Però continuava a mancarci qualcosa. Dopo ‘This Is Gonna Hurt’ non siamo andati in tour, e questo lo abbiamo avvertito, perché ora eravamo una vera band ma non una touring band, ed abbiamo mantenuto questa condizione anche con il successivo ‘Modern Vintage'”. L’ultimo passo verso la definitiva acquisizione dell’identità di band è ‘Prayers For The Damned’, il cui primo capitolo è stato da poco dato in pasto ai fan “… il disco che ci porta ad un livello superiore, perché ha un tour pianificato alle spalle, ha una vera band alle spalle… – prosegue il cantante – è il lavoro nel quale ogni tassello dei Sixx A.M si trova perfettamente al suo posto. E’ una condizione che ci entusiasma, siamo tutti eccitati per questo, e penso che venga riflesso in quello che suoniamo. Quando metti su questo disco puoi sentire perfettamente che alle sue spalle c’è una band vera, focalizzata su quello che deve suonare, consapevole di quello che deve essere il proprio sound. Se vogliamo fare un parallelo tra i due dischi, posso dire che ‘The Heroin Diaries’ è stato il disco che ha creato la chimica tra di noi e ci ha fatto capire che avremmo potuto intraprendere un percorso artistico insieme, mentre il nostro ultimo lavoro è il risultato di 10 anni spesi insieme ed è il figlio di una realtà ormai consolidata”. Una dimensione di band che, per venire consolidata, è dovuta passare anche attraverso la convivenza tra tre personalità dal grande carisma e dal particolare ego, una condizione spesso fatale per molti gruppi ma, come afferma il cantante, autentico punto di forza del gruppo “L’amicizia è l’elemento più importante per i Sixx A.M. Spesso la causa principale per lo scioglimento di una band è l’impossibilità di gestire l’ego dei singoli componenti, che con il crescere del successo va a rendere impossibile la convivenza tra i membri del gruppo. Per noi il processo è stato in un certo senso inverso: tutti noi abbiamo assaporato il grande successo con le nostre esperienze precedenti, mentre con i Sixx A.M abbiamo compiuto il percorso a ritroso, ritrovando la chimica tipica di una band all’esordio, nel quale regna il confronto costante tra di noi, su ogni cosa. Ecco, forse il nostro segreto è che, prima di tutto, siamo tre amici e la musica è solo la conseguenza di questo rapporto” Musica che oggi sfocia in ‘Prayers For The Damned, un disco che, dopo le atmosfere “d’annata” del lavoro precedente, attua un deciso cambio di tendenza riportando la band, da un punto di vista sonoro, su quei territori che fecero le fortune di ‘The Heroin Diaries’ “‘Modern Vintge’ lo considero un album molto importante per noi, perché in questo disco noi spieghiamo perché abbiamo iniziato a suonare e comporre – spiega – Dentro ci sono riferimenti a tutte le nostre influenze…Queen, Thin Lizzy, Elton John, … tutti quei gruppi che ci hanno influenzato e che ci hanno accompagnato nella nostra crescita artistica. ‘Modern Vintage’ è stato un passaggio necessario per la band, ma dovevamo andare oltre. L'”oltre” ci è stato indicato dal pubblico nel corso di alcuni concerti che abbiamo tenuto per promuovere quel disco. I fan sono letteralmente usciti di testa quando abbiamo suonato i nostri pezzi più aggressivi, e anche noi abbiamo ricevuto vibrazioni positive suonando quei pezzi… forse perché sono quelli che meglio rendono dal vivo, ed avendo noi finalmente raggiunto quella dimensione di touring band che prima ci era mancata, abbiamo pensato fosse giusto porre l’accento sul lato più aggressivo del nostro sound”. Se il sound è mutato, almeno rispetto al disco precedente, i messaggi lanciati dai Sixx A.M continuano a muoversi sui binari di un’evidente positività, con temi quali la rinascita e la risurrezione a fare sempre bella mostra di sè “La speranza, la rinascita, sono temi che ci stanno da sempre molto a cuore. Se si pensa, tutto è nato da un libro, ‘The Heroin Diaries’ incentrato proprio sulla rinascita di una persona caduta nel baratro dell’eroina, quindi viene da sè che la nostra discografia sia ricca di incitamenti a non mollare, ad andare sempre avanti, a non abbattersi davanti alle avversità. ‘Life Is Beautiful’, ‘This Is Gonna Hurt’, ‘Stars’, ‘Skin’, ‘When We Were Gods’, ‘Rise’ sono pezzi che parlano di speranza in modo molto diretto, ma tutta la nostra discografia ruota attorno a brani decisamente positivi. I temi che trattiamo non sono mai banali e spesso vanno a toccare argomenti delicati, controversi, eppure anche in questi casi abbiamo cercato di fare emergere sempre la bellezza, che è presente. Sempre. Anche nelle situazioni più difficili. Bisogna solo avere la lucidità per saperla vedere. La stessa strada la abbiamo seguita per ‘Prayers For The Damned’: in America siamo alle porte di una delle elezioni più difficili della nostra storia, la campagna elettorale è forse una delle più ciniche alle quali abbia mai assistito e la sensazione è che si stia andando incontro ad un periodo buio per l’America e per questo, pur non essendo mai stati una band politicizzata, abbiamo sentito il bisogno di lanciare dei messaggi di speranza. In ‘Prayers For The Damned’ c’è sempre l’eterna lotta tra il bene ed il mare, ma a emergere sono sempre messaggi di redenzione, di rinascita, di unione per riuscire a trovare la soluzione ai problemi” Caratteristica di ‘Prayers For The Damned’ è poi la sua natura di album doppio, con il primo volume in distribuzione da fine aprile e il secondo di prossima pubblicazione. Una decisione che spesso è stata criticata quando attuata da altri gruppi, ma necessaria almeno stando alle parole del biondo singer “Il disco doppio è la prima conseguenza di quella dimensione di band finalmente ritrovata – spiega – L’assenza dai palchi non nego che un po’ ci pesava, quindi il nostro pensiero è sempre stato quello di dire “se non possiamo dare un tour ai nostri fan, diamo loro più musica possibile”, quindi abbiamo sempre composto moltissimo. Quando la situazione finalmente si è sbloccata, nell’aprile dello scorso anno ci siamo seduti al tavolino e ci siamo detti “perché non buttiamo fuori quanta più musica possibile in modo da prepararci il terreno per i futuri show?” E così abbiamo deciso di uscire con un album doppio, o meglio, con due lavori da fare uscire in tempi abbastanza ristretti. E’ il modo migliore per fare vedere al pubblico chi sono oggi i Sixx A.M e, perché no? Invitarli ad andare a riscoprire le nostre prime produzioni che, per assenza di tour, non sono mai state promosse realmente a dovere. Mi rendo conto che operazioni come queste nel tempo hanno fatto un po’ discutere perché spesso il secondo album è stato assemblato con scarti della produzione principale e la qualità finiva per non essere elevatissima, ma in questo caso credo che il processo lavorativo sia stato differente, perché noi essendo stati per anni una band puramente da studio, ci siamo potuti concentrare unicamente sulla fase compositiva curandone ogni dettaglio e gli standard elevati dei lavori sin qui incisi penso siano evidenti”
Lo spessore umano dei Sixx A.M si è manifestato a pieno nel corso del Gods Of Metal, quando la band ha voluto espressamente incontrare Stefano Savi, il ragazzo “erroneamente” sfigurato con l’acido da Martina Levato e Alexander Boettcher, due folli già condannati in primo grado. Stefano, un 27enne dal grande coraggio e dall’eccezionale forza d’animo, durante un’intervista a Le Iene, aveva espresso il desiderio di incontrare il suo musicista preferito Dj Ashba, ed il suo idolo lo ha accontentato. Questo il racconto dell’ex chitarrista dei GNR “Un giorno mia moglie Nati mi ha mostrato l’intervista di un ragazzo rimasto sfigurato per colpa di due ragazzi che gli hanno gettato l’acido in faccia. ‘perché mi fai vedere questo?’ ho chiesto a mia moglie? ‘Guarda’ mi ha risposto. E andando avanti nell’intervista questo ragazzo così cordiale dopo aver raccontato la sua drammatica storia con una forza straordinaria, ha detto che gli sarebbe piaciuto conoscermi. Ho guardato mia moglie, e entrambi avevamo le lacrime agli occhi, perché è tremendo vedere questo bellissimo ragazzo con la vita stravolta per un errore di altri due ragazzi. Quindi ci siamo messi li, abbiamo inciso un video messaggio per lui, e lo avremo ospite quando andremo a suonare a Milano” E così è stato. Stefano ha potuto incontrare la band nel backstage e ha assistito allo show dal palco, con i Sixx A.M che gli hanno dedicato ‘When We Were Gods’. perché la grandezza delle persone, la si vede soprattutto dai piccoli gesti.

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