Sixx A.M. – We’ll Hit(s) You!

Il 22/10/2021, di .

Sixx A.M. – We’ll Hit(s) You!

Il 2021 segna un nuovo, eccitante traguardo per il trio americano composto dal cantante James Michael, dal bassista Nikki Sixx e dal chitarrista Daren Jay Ashba: la pubblicazione del primo greatest hits (con sei inediti al suo interno), chiamato semplicemente ‘Hits’. Come sappiamo, a partire da ‘The Heroin Diaries Soundtrack’, spesso la musica della band ha fatto da colonna sonora ad alcune opere letterarie del bassista dei Mötley Crüe, ma rispetto al debutto del 2007, oggi si sono toccati lidi più “sobri” con uno degli inediti chiamato, come il nuovo libro di Sixx, ‘The First 21’, oltre a un’accurata selezione dei migliori brani di sempre. Com’è avvenuto tutto questo? Lo abbiamo chiesto a James Michael.

Ciao James, grazie della tua disponibilità e benvenuto a Metal Hammer Italia: come stai?
Sto molto bene, grazie! Entusiasta di poter parlare con te!

Parliamo del nuovo album ‘Hits’: sebbene contenga sei brani inediti, questo è il primo best of della band: eccitato per questo traguardo?
Siamo entusiasti riguardo quest’album: mettere insieme questi brani è stata un’esperienza davvero gratificante, perchè ci ha dato l’opportunità di guardare indietro a tutto ciò che abbiamo composto. L’ultimo decennio è stato molto attivo per gli Sixx: A.M., dato che abbiamo realizzato cinque album e siamo andati in tour, per cui a volte è difficile trovare del tempo per fermarsi ed apprezzare le opportunità che abbiamo avuto ed il lavoro che abbiamo svolto. Quindi, l’aver incluso tutto in ‘Hits’ ci da la possibilità di constatare quanto meraviglioso sia stato per noi lo scorso decennio.

Com’è avvenuta la selezione dei brani da includere in ‘Hits’?
Volevamo che questo disco fosse una raccolta di canzoni che riflettessero ciò che gli Sixx: A.M. sono diventati negli anni. E questo non riguarda solo i successi radiofonici, ma anche canzoni che hanno ottenuto ottimi riscontri tra i fan. Alcuni brani inclusi in ‘Hits’ non sono mai stati dei singoli, eppure hanno trovato la loro strada nei cuori delle persone. A volte sono proprio quelle canzoni ad avere l’impatto più profondo, e noi siamo orgogliosi di essere rappresentati da loro.

Riguardo ai brani inediti, quando avete iniziato a scrivere del nuovo materiale? Com’è stato lavorare nonostante il Coronavirus?
Una volta terminato il tour del 2016, siamo subito entrati in studio ed abbiamo iniziato a scrivere e registrare nuove canzoni. A quel tempo, già sapevamo che alla fine saremmo usciti con una sorta di best-of, e volevamo includervi del nuovo materiale. Quindi il processo di scrittura dei nuovi brani è iniziato tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017: in quel preciso periodo, abbiamo scritto ‘Waiting all My Life’ e ‘Penetrate’. Dopodiché, abbiamo deciso di prenderci una pausa prolungata, in quanto ancora provati da anni di registrazioni e tour. Ovviamente, una volta che il Coronavirus ci ha colpiti, tutto si è bruscamente fermato e per un bel po’ di tempo non abbiamo scritto nulla. Poi, circa tre mesi fa, Nikki si stava avvicinando al completamento del suo nuovo libro, motivo per il quale abbiamo deciso di scrivere la title-track ‘The First 21′, come in accompagnamento al suo volume. Tornare insieme dopo una pausa così’ lunga ci ha fatto divertire molto, facendoci sentire tutti molto creativi e ispirati.

Come vi approcciate te, Nikki e Daren Jay quando c’è da scrivere del nuovo materiale?
Beh, dopo aver scritto musica insieme per oltre un decennio, abbiamo sviluppato un ottimo processo. La nostra sfida, ora, riguarda il fatto che viviamo in tre stati diversi, e logicamente è difficile riunirci tutti e tre in una stanza. Quindi siamo molto abituati ad inviare idee avanti e indietro via e-mail, dopodiché a fiondarci su Zoom e collaborare insieme. Ci piace condividere idee tra noi, e nessuno è geloso dei propri spunti. Questo semplifica molto e aiuta a superare le problematiche “geografiche”.

La pausa forzata causata dal Coronavirus, ti ha in qualche modo aiutato nel mantenerti creativo?
Personalmente, dal momento in cui come tutti la pandemia mi ha rinchiuso in casa, mi ha anche dato l’opportunità di prendermi del tempo, che altrimenti non avrei mai avuto, per riflettere sull’ultimo decennio compositivo degli Sixx: A.M. Non credo di poterlo definire come un momento creativo, piuttosto riflessivo. La riflessione è molto importante anche quando si tratta di creatività, quindi posso dire che è stato un periodo importante, anche se non si è scritto molto durante la pandemia.

Personalmente credo che gli Sixx: A.M. siano una band molto originale, con un genere che raramente si sente in altri gruppi. Per quanto riguarda le nuove tracce, ad esempio, adoro ‘Waiting All My Life’, un brano che mi riporta indietro negli anni Ottanta, così come adoro le atmosfere di ‘Skin’. Se dovessi descrivere la musica degli Sixx: A.M., dove la collocheresti?
Sento che lo stile degli Sixx: A.M. è unico non solo per la nostra musicalità, ma anche per il nostro apprezzamento condiviso verso la musica in tutti i suoi stili e generi. E credo che abbiamo beneficiato molto di questo all’inizio, non definendoci una “band”: eravamo semplicemente tre amici a cui piaceva stare insieme e comporre canzoni. Inizialmente non avevamo altro obiettivo se non quello di creare musica che ci entusiasmasse, quindi non ci siamo sentiti obbligati ad attenerci alle “regole”. Abbiamo portato questa mentalità con noi per tutta la nostra carriera, e ciò ci ha dato la libertà di seguire i nostri cuori ed i nostri istinti ovunque questi ci potessero portare. Direi che è proprio questo il più grande fattore che contribuisce al nostro “stile”.

La musica degli Sixx: A.M. è spesso relazionata ai libri di Nikki Sixx: come riuscite a trasformare le sue parole, i suoi sentimenti, in musica? Qual’è il segreto per scrivere una colonna sonora per ‘The Heroin Diaries’, e ora parlare di sobrietà, come avete fatto in ‘The First 21’?
Mi è sempre piaciuto avere un libro o una storia come ispirazione per poter scrivere musica e testi. Quando abbiamo deciso di scrivere la colonna sonora di ‘The Heroin Diaries’, stavamo letteralmente girando un film nelle nostre menti. Questo ha creato un processo di scrittura molto eccitante e stimolante, che sembrava un po’ diverso dal normale songwriting: quando hai un libro come ispirazione guida, ti aiuta a focalizzare la creatività, dandoti obiettivi da raggiungere. Perciò, essere in grado di attingere a quella stessa mentalità durante la scrittura di ‘The First 21’ è stato molto divertente!

Nonostante il lockdown e tutte le restrizioni del caso, credo che il Coronavirus ci abbia dato la possibilità di essere creativi in altri modi, modi che questa frenetica vita normalmente non offre, come lavorare a casa, leggere o scrivere un libro, dipingere, registrare musica da soli, entrare in contatto con altri musicisti o ascoltare musica come facevamo in passato. Una volta debellato questo Virus, pensi che ci sarà un nuovo approccio verso la musica e i concerti? Secondo te come può essere promossa l’arte (in tutte le sue forme), per tornare ai fasti pre-virus?
È un qualcosa che mi sto chiedendo pure io. Sarò curioso di vedere come, nel lungo periodo, questa pandemia avrà influenzato l’arte. Penso che tutti possiamo immaginare come i primi due anni dopo la pandemia saranno molto energici e pieni d’ispirazione, dato che molte persone sono state trattenute per molto tempo, ma alla fine sono curioso di sapere quali saranno gli effetti a lungo termine su tour, uscite di album, ecc… E temo che le ramificazioni saranno di vasta portata, oltre che più durature di quanto avremmo potuto inizialmente pensare.

Ed ora, James, cosa accadrà? Cos’hai di programmato nella tua agenda?
Per quanto mi riguarda, ho intenzione di rallentare un po’ e di concentrarmi sulla mia famiglia. Ho fatto dischi senza sosta per così tanti anni, molto prima degli Sixx: A.M., e dopo questi ultimi due anni mi sono ricordato di quanto sia davvero breve la vita e di quanto possa essere fragile. Non aspetterò un’altra pandemia per rallentare, e presterò molta più attenzione al “qui ed ora”. Mi divertirò per un po’ a essere più un fan della musica piuttosto che un suo creatore.

Bene, James, l’intervista è finita, grazie ancora per la tua disponibilità. Augurandoti tutto il meglio, se c’è qualcosa che vuoi dire a tutti i lettori di Metal Hammer Italia, questa è la tua chance!
Grazie infinite! Siamo davvero grati per tutto il supporto che ci avete mostrato nel corso degli anni. Ci sentiamo molto fortunati e onorati di poter condividere con tutti voi il nuovo album ‘Hits’. È stato un viaggio fantastico!

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