Editors + The KVB @ Fabrique, Milano, 20 ottobre 2022

Il 26/10/2022, di .

Editors + The KVB @ Fabrique, Milano, 20 ottobre 2022

Arriva in Italia l'”EBM Tour 2022″, tour in promozione al nuovo album ‘EBM’, che il sestetto inglese degli Editors ha deciso di portare in Europa nel mese di ottobre (ultima serata prevista mercoledì ventisei, a Bruxelles). Le date programmate nel Belpaese sono due: a quella milanese che andiamo qui a descrivere, la band si è infatti esibita il giorno seguente all’Unipol Arena di Casalecchio Di Reno, vicino Bologna.
Sono le ore 20:00 quando, puntuali, sul palco del Fabrique salgono i The KVB, scelti per aprire la seconda metà del tour (ai Monako è spettata la prima parte). Con mezz’ora a disposizione, il duo britannico composto da Kat Day (voce e sintetizzatori) e Nicholas Wood (voce e chitarra), nonostante una proposta intrigante che abbina un’elettronica psichedelica a chitarre post punk, fatica a far presa sulla folla, più per un genere abbastanza ammorbidito che, soprattutto nelle voci tanto soavi quanto cupe, induce più ad una statica osservazione che alla voglia di muovere testa e gambe a tempo. Non a caso, buona parte dei (ancora pochi) presenti, preferisce guardare il proprio smartphone (gesto, personalmente, fastidioso, tuttavia più innocuo del lancio di oggetti vari sul palco), piuttosto che passare il tempo al bar o allo stand del merchandise. Stand al quale la band, al momento di presentare il penultimo brano, promette di presenziare dopo lo show per qualche chiacchiera e, perchè no, firmare le copie del nuovo disco ‘Unity’, in vendita in vinile.
Passata la mezz’ora di cambio palco, durante la quale Giulia Salvi, conduttrice radiofonica, ha intrattenuto i presenti giusto qualche minuto, ricordando che l’intero show degli Editors sarebbe stato trasmesso live dall’emittente radiofonica Virgin Radio, un Fabrique decisamente rigurgitante è pronto ad accogliere i sei originari di Stafford. I quali, come un orologio svizzero, alle 21:00 precise prendono possesso di palco e strumenti sull’intro di ‘Heart Attack’. L’inizio è freddino, ma tanto il carisma del mai fermo frontman Tom Smith, quanto i brani del nuovo disco, aiutano a coinvolgere ed a smuovere la folla. Impossibile, infatti, stare fermi durante l’esecuzione della danzereccia ‘Strawberry Lemonade’, così come sulla hit del momento ‘Karma Climb’, allungata (nel ponte così come nel ritornello conclusivo) rispetto alla versione presente su disco, ed il cui motivo di chitarra è cantato, sin dall’inizio, da tutti i presenti.
Con ‘Picturesque’ il ritmo non cala, i corpi continuano a fluttuare, ma purtroppo, una dovuta pausa concessa dalla magnifica ‘In This Light And On This Evening’ fa temere il peggio per un allarme (antincendio?) scattato, a quanto pare per sbaglio, e che invitava il pubblico ad abbandonare il locale. Ma a parte qualche minuto di preoccupazione tra i presenti, Smith e Leetch che, avvisati dai fan, pur proseguendo continuamente osservavano ai lati del palco in attesa di un’avviso ufficiale, tutto è fortunatamente rientrato presto. Peccato solo che il brano sia stato eseguito senza mordente, più come un compitino; ma d’altronde, con un allarme in corso non poteva essere altrimenti. Una sentita ‘Sugar’, assieme a ‘Magazine’, rimette le cose a posto, tornando a far battere forte i cuori, ma con sensazioni opposte rispetto a poco prima. Nonostante la qualità e la presa dei nuovi brani, sono gli storici ad essere i più cantati dal pubblico: ciò nonostante, la nuova ‘Vibe’ tiene degnamente il passo in mezzo a mostri sacri come ‘All Sparks’ e, soprattutto, ad una concitata ‘The Racing Rats’.
Munito di chitarra acustica, in ‘Nothing’ Smith ammalia i presenti, grazie ad un’esecuzione solista incantatrice, in un silenzio che, come lo scroscio di applausi al termine, è stato totale. Intrigante lo è pure la successiva ‘All The Kings’, eseguita dal frontman con il solo ausilio della parte elettronica, ovvero del duo Power/Williams. Esaurita questa parentesi eterea, i sei tornano a premere sull’acceleratore. Non c’è tempo di rifiatare: concluso un brano, si parte immediatamente con quello successivo, e poco prima dei bis da segnalare è l’industrial di ‘Strange Intimacy’ (sta in fondo alla tracklist di ‘EBM’), eseguita con forza, carica, passione e, perchè no, quel caos esplosivo che, giunti verso la fine dello spettacolo, ci si aspetta. Il brano termina, la band lascia il palco salutando; ma passati pochi minuti, è ovviamente tempo dei bis, prima dei quali Smith ringrazia a nome di tutti per la piacevole serata trascorsa assieme, raccogliendo i dovuti e meritati applausi. Detto ciò, ‘An End Has A Start’ fa esplodere il Fabrique, mentre ‘Munich’, tra ricordi di partitelle a ‘Fifa Street 2’, è il dinamico ponte che porta a ‘Papillon’, inno che pone fine ad una serata tanto coinvolgente quanto intensa.
Cosa scrivere, quindi, dopo circa due ore (un’ora e cinquantacinque, per l’esattezza) di questo calibro? Sicuramente, che gli Editors appena visti rispecchiano il gruppo ascoltato sul nuovo lavoro in studio, che come molti sapranno, si muove parecchio su binari rock elettronici, ma soprattutto, come affermato dalla new entry Benjamin John “Blanck Mass” Power, è nato per creare una connessione con il pubblico. Questo, infatti, potrebbe essere il riassunto dello spettacolo che gli Editors sono riusciti a regalare in questa serata milanese: una connessione, sia tangibile che immateriale, con chi ha avuto il piacere, nonchè l’onore, di presenziare.

Setlist:
Heart Attack
Strawberry Lemoade
Bones
Karma Climb
Picturesque
In This Light And On This Evening
Sugar
Magazine
All Sparks
Vibe
The Racing Rats
Frankenstein
Nothing
All The Kings
Blood
Smokers Outside The Hospital Doors
Kiss
No Harm
Strange Intimacy

Encore:
An End Has A Start
Munich
Papillon

 

FOTO DI ROBERTO VILLANI

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