L.A. Guns – Renegades

Il 20/11/2020, di .

Gruppo: L.A. Guns

Titolo Album: Renegades

Genere:

Durata: 40 min.

Etichetta: Golden Robot Records

68

Non del tutto inaspettato ci giunge un nuovo album degli L.A. Guns. Ma c’è una sorpresa, racchiusa nella line-up della band che è composta da Steve Riley (batteria), Kelly Nickels (basso), Scott Griffin (chitarra) e Kurt Frohlin (voce).
Partiamo subito dal fatto che Riley e Nickels sono due membri fondatori degli L.A. Guns e se è vero che ci sono state molte discussioni, separazioni e altro, tra i due membri fondatori ed emblematici come Phil Lewis e Tracii Guns, è vero anche che Nickels è stato nella band dagli inizi fino al 1995 (‘Vicious Circles’) mentre Riley stesso è presente in tutte le pubblicazioni griffate L.A. Guns (tranne solo ‘The Missin Peace’).

Fine del riassunto delle puntate precedenti e proseguiamo con la puntata attuale.
Riley e Nickels proseguono il loro percorso musicale arruolando Scott Griffin alla chitarra e Kurt Frohlich alla voce e chitarra ritmica dando vita ad una nuovissima formazione, almeno per quanto riguarda la voce visto che gli altri sono gravitati tutti nell’orbita L.A. Guns.
‘Crawl’ apre l’album con il giusto piglio, perfettamente in linea con quanto ha sempre fatto la band. A dire il vero Kurt alla voce ricorda e non poco Lewis. ‘Why Ask Why’ prosegue nella direzione appena tracciata, brani contenenti riff sporchi, cori fatti per conquistare il pubblico, e non è da meno ‘Well Oiled Machine’, tanto che la macchina in questione sembra che stia girando per il Sunset Bulevard carica di ‘Lost Boys’ pronti a far serata tra buona musica, alcol e signorine da conquistare e riaccompagnare a casa con sottofondo le dolci note di ‘You Can’t Walk Away’. Salutare la simpatica compagna della serata e fare la solita stregoneria (‘Witchcraft’) sparendo nella notte sulle note della suddetta canzone oppure in quelle di ‘Renegades’, due tra i brani più decisi e tirati dell’album che fanno venire voglia di schiacciare a fondo l’acceleratore. ‘Don’t Wanna Know’ ha un ritmo coinvolgente che fa venire voglia di ballarla per festeggiare la serata andata alla grande.
Tornando all’album in questione la domanda che mi ponevo prima dell’ascolto era la seguente: perché creare confusione dando vita a due band con lo stesso nome quando si sarebbe potuto ripartire da zero? È così importante avere un nome con una storia alle spalle? La risposta è “sì”, perché l’album in questione l’ho ascoltato subito proprio perché si tratta degli L.A. Guns, band con la quale sono cresciuto (insieme ad altre mille) e il successivo interrogativo che mi è venuto spontaneo era se queste dieci canzoni sarebbero state in grado di rimanere ‘in piedi’ da sole ed altresì di reggere il confronto con quello che hanno fatto e faranno gli altri membri della band madre. La risposta è di nuovo “sì”. Promosso, non certo a pieni voti perché il lavoro in questione è anacronistico ma proprio per quello genuino e non un album banale che segue la moda dell’ultimo momento.
Ultima nota relativa al titolo dell’album: ‘Renegades’. Che sia un messaggio indirizzato ai due membri che non hanno partecipato a questo lavoro in pieno stile Van Halen/David Lee Roth post separazione? Tenendo presente che il paragone e l’importanza è solo relativa al titolo, non ci rimane che aspettare la risposta del duo Lewis/Guns.

Tracklist

01. Crawl
02. Why Ask Why
03. Well Oiled Machine
04. Lost Boys
05. You Can’t Walk Away
06. Witchcraft
07. All That You Are
08. Would
09. Renegades
10. Don’t Wanna Know

Lineup

Kelly Nickels: bass, backing vocals
Steve Riley: drums, percussion, backing vocals
Scotty Griffin: lead guitar, backing vocals
Kurt Frohlich: lead vocals, rhythm guitar