Silver Talon – Decadence And Decay

Il 14/04/2022, di .

Gruppo: Silver Talon

Titolo Album: Decadence And Decay

Genere:

Durata: 47 min.

Etichetta: M-Theory Audio

83

L’Heavy Metal non è confinato nel periodo anni ottanta, oggi ci sono vari gruppi che lo valorizzano seguendo la tradizione ma con grande capacità compositiva come gli svedesi Wolf o gli sloveni Skyeeye che non suonano in maniera vintage. Soprattutto però esiste un processo evolutivo e modernizzante che non cambia la natura del genere ma lo vitaminizza, e tra questi gruppi a farlo con grande appeal ci sono gli statunitensi Silver Talon. Essi contribuiscono a modificare le coordinate dell’Heavy antico anche se in misura minima, però diventa un cambiamento sostanziale. Non sono i soli, ma sono di certo tra i migliori e rappacificano i vecchi metallari ai tempi attuali. La produzione ineccepibile valorizza appieno le capacità tecniche del combo, e la musica ne guadagna in potenza ed interpretazione.
Poderoso il pezzo d’apertura ‘Deceiver, I Am’ che impone subito il proprio pesante carattere. Parzialmente thrash il riff-rama che pone ‘Resistance 2029’ quale pezzo d’attacco frontale, cupo e compatto, la sua durezza non penalizza l’atmosfera, e l’atmosfera si fa ancor più densa con la parte calma situata a metà percorso, prima che l’assolo si elettrizzi. L’elettronica iniziale di ‘As The World Burns’ è solo un incipit, perché invece l’andatura è prettamente Heavy, meno rutilante ma molto enfatica nel suo dipanarsi. L’acusticità di ‘Next To The Sun’ spagnoleggia con freschezza e si mescola con una linea cantata alla ‘Last Rose Of Summer’ dei Judas (1977), poi la song si accende verso una epica cavalcata, raffinata ma niente affatto indulgente, aprendosi ariosamente nel ritornello. Queste quattro sono le migliori escrescenze, messe tutte in fila all’inizio, pure le seguenti non cadono di tono ma anzi colpiscono con altrettanta veemenza. Non manca la soft-song tipicamente di matrice metal, una ‘What Will Be’ che possiede la classica enfasi descrittiva di tante band che usano distorsione e assoli allungati per creare pathos, lontani da qualsiasi tipo di ruffianeria.
Esordienti con due demo ed un Ep (‘Becoming A Demon’) nel 2018, dopo tre anni finalmente ecco il full-lenght, e quest’ultimo fa apparire il gruppo già maturo. Le parti soliste sono entusiasmanti e senza cadute di tono, sbilanciandosi anche nello shredding. Alle chitarre viene lasciato un grande habitat di espressività, del resto sono ben tre e coprono con pienezza la trama. La voce è strana nella sua lentezza canora, ma tale modalità molle di cantato lo rende pastoso e pachidermico; non mancano virtuosi acuti taglienti. La batteria è un elemento che fortifica l’insieme grazie alla sua micidiale portanza; batte pesante e non cede nemmeno quando si fa più dinamica e frizzante. Il senso di questo heavy progredito prende dalle arie di Savatage; Queensryche e Crimson Glory, anche la loro parte Prog-style, ma il senso generale è meno introspettivo e più corposamente bellicoso. E per citare anche qualcosa di più recente possiamo indicare i Nevermore fra le influenze. Si percepisce una eleganza modulatrice in grado di ampliare il quadro con passaggi intelligenti ed inserire piccoli puntelli strutturali che garantiscono spessore e personalità. I brani sono articolati e sempre ben equilibrati, ci sono idee originali che riesce a mettere in atto solo chi è ispirato. Non siamo di fronte ad un lavoro di musicisti solamente competenti, essi danno il là anche ad una importante pregnanza artistica. L’Heavy metal non è una musica del passato e gruppi come questo lo testimoniano senza ombra di dubbio, visto che qui siamo in quell’ambito che si chiama “eccellenza” spingendo un pò più in là l’asticella estetica.

Tracklist

01.Deceiver, I Am
02.Resistance 2029
03.As The World Burns
04.Next To The Sun
05.Divine Fury
06.Kill All Kings
07.What Will Be
08.Touch The Void

Lineup

Wyatt Howell: vocals
Bryce Adams Vanhoosen: guitar
Sebastian Silva: guitar
Devon Miller: guitar
Walter Artzel: bass
Michael Thompson: drums