Melvins – Tarantula Heart

Il 30/03/2024, di .

Gruppo: Melvins

Titolo Album: Tarantula Heart

Genere: ,

Durata: 38 min.

Etichetta: Ipecac Recordings

70

Sempre estranei a ciò che può essere considerato convenzionale, i Melvins sono rimasti nel tempo un’entità distinta, ineguagliabile. Sorti dalla vivace scena degli anni ’80 e influenzati dai grandi nomi della musica alternativa dei ’70, hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia della musica. La loro essenza di visionari e il loro sound si sono diramati con una potente osmosi verso alcuni dei gruppi più significativi degli anni successivi, tra cui i Nirvana, i Faith No More, i Soundgarden, senza dimenticare i Tool (solo per citarne alcuni).

Di certo dal 1983 in poi King Buzzo e (dal 1984) Dale Crover non si sono mai fermati con questo loro grande progetto, riuscendo a farlo sopravvivere a diversi momenti della musica alternativa statunitense. Nel corso degli anni, la loro arte ha subito contrazioni, plasmazioni, estensioni psichedeliche, mantenendo costantemente un carattere sporco, autentico e risoluto. È imprescindibile menzionare l’album Houdini come testimonianza significativa di questo percorso. Ma concentriamoci sul presente, poiché discutere del passato ci condurrebbe in un dibattito articolato, straordinariamente ricco, e forse persino senza fine.

Il recente lavoro dei Melvins, intitolato ‘Tarantula Heart’, rappresenta un territorio inesplorato per la band. Secondo le loro dichiarazioni, è forse il miglior album mai registrato, sicuramente uno dei più intrepidi. Per coloro che ricordano le brevi tracce di Gluey Porch Treatment del 1987, caratterizzate da frammenti di pochi secondi, l’album esordisce con un “traccione” d’apertura di 19 minuti intitolato ‘Pain Equals Funny che mette subito in risalto le molteplici e quasi destabilizzanti sfaccettature di questo nuovo percorso. 

‘Pain Equals Funny’ è un brano in cui si nota subito la fusione inscindibile tra stoner e doom, ma è reso unico dalle classiche peculiarità dei Melvins: la voce sognata e la chitarra potente di Buzz, il basso sfrontato di Steven McDonald (entrato nella band nel 2015) e le percussioni liberatorie di Dale. In tutti i brani, anche quelli più brevi, è palese anche la presenza di diversi estri creativi, catturati nelle session live improvvisate con due ospiti speciali, il batterista Ray Mayorga (Ministry, Soulfly, Stone Sour e Nausea) e il chitarrista Gary Chester (We Are The Asteroid). L’aggiunta dei due ospiti sembra aver portato a un approccio innovativo alla produzione musicale dei Melvins. L’intreccio tra improvvisazione e cura nella selezione dei componenti dei brani emerge come l’aspetto distintivo nell’evoluzione musicale della band. In ogni brano, accanto alla doppia batteria Mayorga-Gale e al marchio Melvins, si nota moltissimo l’influenza di Gary Chester con la sua incredibilmente creativa “weirdness” texana, come la definisce lo stesso Buzz.

Nel processo compositivo di Buzz e co. entrano in scena, come muse, anche i The Birthday Party e Miles Davis. Mentre i The Birthday Party incarnano l’energia cruda e sperimentale del post-punk, i richiami a Miles Davis, con la sua maestria nell’improvvisazione in studio, aggiungono un’atmosfera e una complessità completamente differenti. La capacità di Buzz di amalgamare tali influenze eterogenee suggerisce una prospettiva creativa audace e aperta a nuove sfide.

 

 

Tracklist

1 – Pain Equals Funny
2 – Working the Ditch
3 – She’s Got Weird Arms
4 – Allergic to Food
5 – Smiler

Lineup

Buzz Osborne – voce, chitarra
Dale Crover – batteria, voce, basso
Steve McDonald – basso, voce

Artisti ospiti:

Ray Mayorga – batteria
Gary Chester – chitarra

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