Ministry – Hopiumforthemasses

Il 04/04/2024, di .

Gruppo: Ministry

Titolo Album: Hopiumforthemasses

Genere: ,

Durata: 42 min.

Etichetta: Nuclear Blast

68

La discografia dei Ministry nell’ultimo decennio si è rivelata un miscuglio di thrash e industrial metal con vari esperimenti intermedi. Occasionalmente, lo zio Al cercava ispirazione dalle ere precedenti della band o semplicemente giocava fino all’oblio con campionamenti, batterie programmate e un esercito di chitarre. Tra questi, vi erano tracce robuste, sebbene meno che mai a quel punto. Spesso sembrava annoiato o non convinto del percorso musicale intrapreso con il materiale a disposizione. Inoltre, spesso sembrava che fosse un compito per lui pompare nuova musica. ‘Hopiumforthemasses’ è il nuovo album, un disco carico di taglienti commenti politici, perfetto per l’anno delle elezioni negli Stati Uniti. Appena in tempo per il grande confronto Biden/Trump, il nostro caro zio Al è tornato con un altro lavoro che farà senz’altro felici i fan di lunga data e infastidirà senza tregua coloro che inseguono il politically correct.

Musicalmente, l’album è esattamente ciò che ci si potrebbe aspettare dal nativo di Chicago, con riff su riff, tastiere incisive e un basso potente. Se sei un fan dei Ministry, saprai che Al Jourgensen e soci si sono addolciti leggermente in termini di pesantezza. Questo disco non è paragonabile a ‘Psalm 69’ o ‘The Mind is a Terrible Thing to Taste’. Tuttavia, in linea con ‘Moral Hygiene’ del 2021, otteniamo un album orecchiabile e accessibile per molti.

‘B.D.E.’ abbreviazione di ‘Big Dick Energy’, apre l’album. Con un beat travolgente e un uso copioso di campionamenti, lo zio Al presenta un ordine di grande critica al machismo nella società americana. È una traccia piacevole, sia inequivocabile che illuminante.

‘Goddam White Trash’ è un brano che potresti aver già sentito, poiché la band lo ha rilasciato all’inizio del 2023. Simile in tono con la stessa ironia sorniona esibita in ‘B.D.E.’, otteniamo un altro esempio travolgente di rock industriale che farà diventare arancione di rabbia il signor Trump. Questo brano vede anche la partecipazione di Pepper Keenan dei Corrosion Of Conformity.

In caso il contenuto lirico acido di brani come ‘B.D.E.’ e ‘Goddam White Trash’ non fosse abbastanza per te, ho una buona notizia: lo zio Al diventa ancora più schietto con tracce come ‘Aryan Embarrassment’, Just Stop Oil’ e ‘New Religion’,  i cui riff non suonano così compressi. La batteria a medio tempo di ‘New Religion’ è accompagnata da chitarre pesanti e staccate, mentre le grida di Al e gli strati vocali aggiungono aggressività. ‘Just Stop Oil’ condivide un bel groove del basso tra un’altra serie di riff. Jourgensen espande il suo contenuto lirico su questo brano, con meno ripetizioni del verso. Dal momento che affronta l’alt-right, la religione, comportamenti tossici, catastrofi o guerre attuali, alcune tracce avrebbero avuto bisogno di storie più coinvolgenti o contesti dettagliati per un extra impatto. Nel frattempo, l’assistenza di Jello Biafra su ‘Aryan Embarrassment’ cresce. Il brano vanta una certa potenza una volta che si immerge nel ritmo principale, ricordando l’atmosfera e l’energia di ‘The Land of Rape and Honey’.

Verso la fine, ‘Cult of Suffering’ porta un po’ di rock alternativo nel mix. Eugene Huetz dei Gogol Bordello canta su uno strumentale solare che ricorda le ultime avventure soniche dei KMFDM. Inoltre, la cover dei Fad Gadget, ‘Ricky’s Hand’, è una piacevole sorpresa, con i suoi sequencer degli anni ’80 in azione. La band ha sempre fatto un ottimo lavoro con i brani di altri artisti e anche questo è un altro successo. Le restanti canzoni vanno da decenti ad ordinarie, il che, a questo punto della carriera dei Ministry, non è più un’offesa. Nonostante il materiale complessivamente meno accattivante, ‘Hopiumforthemasses’ si comporta comunque meglio rispetto alla produzione del decennio precedente. La produzione avrebbe potuto essere più robusta, perché i riff incisivi raramente suonano brucianti, mentre nei momenti più cupi si sente piuttosto asciutto. Un po’ più di attenzione nell’espandere il suono avrebbe potuto creare un’atmosfera più avvolgente almeno. Quindi, se vuoi un pugno di nuove melodie dei Ministry per scuotere la testa, puoi trovarle qui. Se no, magari la prossima volta.

 

 

 

 

 

 

 

Tracklist

  1. B.D.E.
  2. Goddamn White Trash***
  3. Just Stop Oil
  4. Aryan Embarrassment**
  5. TV Song 1/6 Edition
  6. New Religion
  7. It’s Not Pretty
  8. Cult of Suffering*
  9. Ricky’s Hand

*Featuring Eugene Hütz (Gogol Bordello)
**Featuring Jello Biafra
***Featuring Pepper Keenan

Lineup

Al Jourgensen – vocals

John Bechdel -keyboards

Monte Pittman -guitar

Cesar Soto -guitar

Roy Mayorga – drums

Paul D’Amour – bass