Methedras, diario del tour asiatico in esclusiva su Metal Hammer

Il 09/01/2019, di .

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Methedras, diario del tour asiatico in esclusiva su Metal Hammer

Dopo la recente pubblicazione del nuovo album ‘The Ventriloquist’ la thrash/death metal band Methedras è sbarcata per la prima volta in terra asiatica per un tour che li ha visti protagonisti in Thailandia, Singapore, Malesia e Nepal. A raccontarci tutto ci ha pensato il loro chitarrista Daniele Colombo.

Quando abbiamo deciso di accettare l’offerta di andare in tour in Asia, l’esaltazione è stata subito tanta: un continente dove non ero mai stato personalmente, né a suonare con la band, quindi la curiosità era molta, nel voler scoprire la scena locale, nel vedere i locali in cui condividere la nostra musica con nuovi fan, e nel cercare di conoscere per quanto possibile e per quanto concesso dal tempo la mentalità e la cultura di un continente così lontano da quello a cui siamo abituati nel nostro paese. Curioso anche di capire quanto potessi soffrire il rinomato caldo di quelle latitudini… E una volta atterrati a Bangkok, Thailandia, luogo della prima data del tour, l’idea del calore umido non è stata smentita, anzi. La venue, chiamata Immortal Bar, è chiaro da subito come sia frequentata sia da locali, che da metal fans esteri, abbiamo avuto infatti il piacere di conoscere persone dalla Norvegia, USA, ed è sempre bello per noi interagire con persone da più parti del mondo. Subito live in palla, con ottimo feeling ricevuto dal pubblico, per una serata riuscita che lascia alla fine un po’ di amaro in bocca quando vengo a sapere che quel locale, di lì a pochi giorni, sarebbe stato costretto a chiudere, orgoglioso quindi di aver fatto parte della storia dell’Immortal Bar! La corsa continua, e dopo aver mangiato nella notte per la prima volta nella mia vita un grillo fritto(!) il giorno dopo siamo di nuovo chiusi in un aereo con destinazione Singapore, che si dimostra subito meno caotica di Bangkok, molto ordinata e pulita. In questa data, supportiamo gli amici Incantation, con cui abbiamo avuto già il piacere di condividere un tour nel 2016. Nuova esperienza da aggiungere alle tante già vissute, un live in una venue in cui non è presente il bar! Ma dove troviamo un ottimo palco (costante di questo tour), in cui siamo subito a nostro agio per intrattenere al meglio il pubblico accorso in buon numero. Il tempo è tiranno, e dopo i saluti di rito (e dopo aver atteso per due ore il van!) è già tempo di sconfinare in Malesia, teatro della terza data di questo tour, a Joao Bharu. Qui conosciamo il fantastico promoter Bob, letteralmente un guru della scena locale, organizzatore di molti eventi malesi, e rimaniamo molto colpiti dalla sua gentilezza e disponibilità nell’accogliere ogni nostra richiesta. Seconda esperienza di fila in un locale senza bar, ma solo con un frigo senza alcolici (la Malesia è a maggioranza musulmana, difatti nemmeno in un supermercato dove sono stato si vendevano alcolici), e gran bella serata, con il piacere di avere una band spalla di tutto rispetto come gli Imperial Decimation, band di Kuala Lumpur al loro primo live oltre i confini cittadini. Dopo la terza data, è tempo di relax e bagordi proprio a Kuala Lumpur, città bellissima con grattacieli da capogiro (le Petronas Towers sono qualcosa di vertiginoso solamente dal basso), prima di volare verso l’ultimo paese di questo tour, il Nepal. Già, terra affascinante, di monaci e montagne mozzafiato, e il posto che più ci incuriosiva da visitare di tutti. Non nego che le prime domande sono state: che scena ci sarà in Nepal? Come saranno i locali? La risposta a queste domande è indubbiamente positiva, il pubblico (pur non essendo numerosissimo) ha dimostrato di essere affamato di musica, e i locali sono belli e tecnicamente validi, da fare invidia ad altri più noti da queste parti… Esperienza, quella del Nepal, particolarmente provante dal punto di vista logistico, le strade che collegano le tre città da noi visitate sono pochissime, di montagna e super trafficate da mezzi che sarebbero banditi da qualsiasi parte d’Europa, in barba ai mille provvedimenti anti smog attuati qui da noi. In alcuni punti, si viaggiava su sterrato puro, con un van da 12 posti posso farvi capire che comodità fosse… Il primo impatto con Kathmandu è stato abbastanza forte, per via delle macerie presenti in tutta la città, e di una polvere che ricopre tutto, dal cielo alla terra, e che rende l’aria non delle più pulite. I nostri compagni di viaggio, una band locale, si sono rivelati ottimi ragazzi con cui è stato un piacere scorrazzare su e giù per il paese, insieme a Hem, leader della band Kaal che originariamente doveva supportarci per tutte e tre le date ma che per motivi personali non è riuscita ad esserci. Ultimi due voli per tornare a Milano, ed è finita di nuovo un altro tour. L’Asia ha riservato parecchie sorprese, e pochi punti negativi, spero di poter tornare presto a suonarci, anche in paesi che non abbiamo toccato questa volta (qualcuno ha detto Giappone?).

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