5 curiosità che forse non sapete su… Bill Ward

Il 05/05/2021, di .

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5 curiosità che forse non sapete su… Bill Ward

William Thomas Ward è nato a Birmingham (UK). Dopo aver militato nei Mythology assieme a Tony Iommi, ha fondato a fine anni ’60 i Polka Tulk Blues Band, il gruppo che sarebbe divenuto un quartetto prima col monicker Earth e poi Black Sabbath, dando inizio a una leggenda che avrebbe cambiato per sempre la Storia della Musica. Batterista eclettico e spesso sottovalutato, ha costituito negli anni ’70 una sezione ritmica fantasiosa assieme a Geezer Butler, per poi intraprendere strade che lo hanno spesso portato fuori dalla band madre, fino alla sua assenza illustre in occasione della reunion dello scorso decennio. Ma forse non tutti sanno che…

Junior cried the day that his best friend died

Non fatevi ingannare da quel faccione sornione che trangugia in men che non si dica un boccale di birra intero nel video di ‘Sabbath Blooody Sabbath’: a dispetto delle apparenze, Bill Ward è un musicista chiave nel sound classico del Sabba Nero, nonché compositore attivo in tutti i dischi della band in cui ha suonato, dal primo a ‘Born Again’. In più, ha svolto un ruolo fondamentale su ‘Never Say Die!’, all’epoca in cui Ozzy tornò all’ovile quando le session di registrazione con Dave Walker erano già avviate. Il Madman pose una condizione fondamentale: non avrebbe mai cantato i testi già pronti per un altro cantante, e fu proprio Ward a scriverli per lui. Tra le “riscritture” spicca quella di ‘Junior’s Eyes’, già suonata nell’unica apparizione dal vivo con il succitato Walker; per il nuovo testo, il batterista trasse ispirazione proprio dalla recente perdita del padre da parte di Ozzy…

Told you once about your friends and neighbours…

Sempre a proposito di ‘Never Say Die!’ e del ruolo chiave di Ward, c’era una cosa che Ozzy non sopportava del sound dell’album: quel feeling jazzy che tradiva pesantemente le influenze dei Mythology, la primissima band che aveva visto in formazione il drummer e Tony Iommi. Tanto che, al momento di cantare ‘Swinging The Chain’, la misura era colma: il microfono venne passato al buon Bill con tanti saluti. Come tutti sanno, c’era un precedente illustre ed era quella ‘It’s Alright’ presente sul precedente ‘Technical Ecstasy’; un pezzo talmente rappresentativo di un disco di per sé interlocutorio che la band decise di farne un videoclip promozionale, con tanto di Bill munito di occhiali alla John Lennon. Un pezzo (e relativo singolo) che non verrà comunque solo ricordato per contenere uno dei tanti assoli iconici di Iommi, ma anche per la versione dei Guns N’ Roses, in bella mostra nelle esibizioni del faraonico Use Your Illusion Tour!

Look through the people, and on through the mist

Chissà se conosceremo mai la vera natura dei rapporti tra Bill Ward e Tony Iommi, il cui legame di amicizia prima e sodalizio artistico poi si perde nella notte dei tempi. Certo, il batterista è pur sempre stato il principale bersaglio dei lazzi del baffuto chitarrista: una volta veniva ricoperto di una patina dorata effetto sarcofago (con conseguente chiusura dei pori della pelle…), un’altra gli veniva appiccato il fuoco addosso… cose così. Durante le session di ‘Heaven And Hell’ qualcosa andò talmente storto che fu la stessa madre di Ward a intervenire e a redarguire Iommi e gli altri, neanche fosse dinanzi a un branco di monelli o teppisti di strada. Eppure, l’amicizia tra i due è sempre stata sincera e ha sempre travalicato i rapporti professionali, tanto che quando Ward seppe che i Sabbath erano in procinto di partire per l’America Latina in occasione del tour di ‘Cross Purposes’, chiese innocentemente: “posso venire con voi? Non sono mai stato in Sud America!”. Nessun problema, rispose Iommi – in fondo, la scaletta che tutti richiedevano ai Sabbath in qualsiasi incarnazione essi fossero prevedeva sostanzialmente i classici degli anni ’70 fino a ‘Heaven And Hell’, tutti album in cui Bill aveva suonato e che conosceva. C’era in effetti un altro pezzo che il pubblico avrebbe voluto sentire, dato che – incidentalmente – in quel periodo alla voce c’era Tony Martin. Ma non sarebbe stato un problema imparare ‘Headless Cross’… vero, Bill?

Who’s Fooling Who?

Se è vero – come è vero – che per una volta Ward ha dovuto vestire i panni di Powell, va osservato come sono stati tantissimi i sostituti eccelsi per un drummer così iconico: da Vinnie Appice a Bev Bevan, da Eric Singer a Cozy Powell e persino Bobby Rondinelli, per giungere infine a Tommy Clufetos. Innumerevoli in effetti sono state le volte in cui il Nostro ha abbandonato la nave, per motivi ora legati a lutti familiari, ora alla dipendenza da alcool e droghe, o magari all’insoddisfazione per la direzione musicale intrapresa. Eppure, l’eterno ritorno riguarda anche lui, dato che lo troviamo nella prestigiosa tracklist dell’album ‘Iommi’ del 2000, per una magnetica performance sul brano ‘Who’s Fooling Who’. Grazie ovviamente a due compari d’eccezione, il padrone di casa Tony Iommi e nientepopodimeno che il Principe delle Tenebre, Mr. Ozzy Osbourne!

Bombers

Probabilmente Bill Ward non verrà ricordato per una carriera solista a suo modo frammentaria e condotta un po’ nell’ombra, ma vale la pena di dedicare almeno un ascolto a ‘Ward One: Along the Way’, il suo debutto in questa veste datato 1990. Dentro trovate un po’ tutto il caleidoscopio sonoro proprio di un artista poliedrico alle prese con un lavoro simile (in cui canta su alcuni pezzi oltre a suonare la batteria), con il singolo trainante che vede alla voce – neanche a dirlo – proprio il fido Ozzy Osbourne, in un periodo in cui entrambi erano fuori dalla corte del Sabba Nero. Curiosità: oltre a Ozzy e a Zakk Wylde, tra i vari ospiti presenti figurano Eric Singer, Gordon Copley e Bob Daisley, accumunati dalla militanza nei Sabbath in diversi momenti della loro storia.

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