LADY KILLER: Bambole di Pezza – Crederci, sempre

Il 27/12/2023, di .

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LADY KILLER: Bambole di Pezza – Crederci, sempre

Dicembre 2023.
Sembra ieri mentre la grande famiglia di Metal Hammer discuteva a tavola riguardo la nascita di una rubrica nuova, di una sezione ritagliata fra le pagine virtuali della rivista di musica estrema più storica e di carattere che ci sia, dedicata totalmente alle donne che hanno fatto dei panni del musicista il proprio abito di scena e la propria tuta da lavoro.
Nove mesi più tardi, possiamo dire con un pizzico d’orgoglio e di soddisfazione nell’esser riusciti a creare, grazie ad una squadra che ha proposto, supportato e promosso qualsiasi idea, uno spazio dove si ha avuto modo di chiacchierare con donne di ogni tipo, di ogni nazionalità, di ogni genere musicale, legate ciascuna da valori di indipendenza, libertà e soprattutto passione per la propria musica e la propria band.
In qualità di donna è amara però allo stesso tempo la sensazione che ho in bocca ora e che cerco di deglutire nel momento in cui leggo i dati allarmanti riguardo il numero dei femminicidi a cui questo 2023 è indissolubilmente legato.
Mi sembra doveroso parlarne.
Mi sembra doveroso affrontare le tematiche all’origine del tutto, che riassumere nel termine di patriarcato oserei dire riduttivo.
Son sincera. Durante quest’anno d’interviste non ho posto per scelta molto spesso domande inerenti alla lotta di genere e all’emancipazione femminile perché semplicemente partivo da un unico grande presupposto: se il nostro obiettivo è quello di vedere sempre di più donne su un palco, la loro presenza deve diventare la regola anziché l’eccezione.
Perché dunque dar loro voce in una rubrica a parte, direte voi?
Perché abbiamo voluto analizzare un vero e proprio fenomeno storico, dalla sua nascita alla sua evoluzione, con rappresentanti di ogni tipo, nel modo più obiettivo possibile.
E se la discriminazione di genere è un termine per alcuni che riconduce inevitabilmente all’immagine collettiva in bianco e nero di tutte quelle donne del Novecento che marciavano in massa per i propri diritti, i dati riportati dai media oggi rendono ancor più nitide e a colori tutte queste figure.
La lotta non è mai stata più accesa come ora.
Chi potrà mai essere la Lady Killer quindi, o meglio, le Ladies autentiche rappresentanti del genere femminile a cui dar voce oggi?
Beh..sono italiane, sono molto impegnate nella lotta contro il sessismo e sono da sempre fiere portatrici della bandiera per  l’emancipazione femminile.
Attive dal 2002, autrici di 3 album punk-rock e con messaggi che dire socialmente al vetriolo sarebbe un eufemismo, amatissime dal pubblico di qualsiasi genere, andiamo a conoscere meglio queste 5 Bambole Di Pezza amanti della vita ed appassionate della musica.

Ciao ragazze, benvenute a Metal Hammer! Come state? Che si dice in quel di Milano?
“Stiamo tutte molto bene, pronte a natalizzarci un po’! A breve avremo un bel pacco di Natale da donare alle vostre orecchie!”
Ho in sottofondo non a caso la canzone ‘Ragdoll’ degli Aerosmith, e stavo pensando a come, dalla vostra attitude e dalla vostra musica, voi sembriate proprio l’antitesi di una bambola di pezza. Qualcosa mi dice che c’è un significato dietro quest’eufemismo…
“Bambole di Pezza certamente strizza un po’ l’occhio al sexy glamour rock degli Aerosmith ma dietro la scelta del nome della nostra band c’è tutt’altro significato. La pezza è uno “scarto”, di tessuto anche grezzo, sfilacciato, che si usava un tempo anche a patchwork di diversi materiali e fantasie per farne artigianalmente e a mano una bambola, oggetto di gioco da bambina. È dunque una valorizzazione dell’ “imperfezione” come unicità rispetto alla produzione seriale della bambola di “plastica”, della Barbie perfetta e stereotipata. Facendo poi anche un po’ di genuino rock’n’roll roll e punk, essendo spiriti diversi ma affini come vari tessuti cuciti insieme ed ex bambine per le quali la musica è il più bel gioco al quale esserne affezionate, eccoci al simbolismo delle Bambole Di Pezza.”
Quando avete fondato la vostra band, con che idea e progetto siete partite? C’era qualche band a cui vi ispiravate particolarmente?
“Quando abbiamo fondato la band eravamo tutte molto appassionate del movimento Riot Grrrls, seguivamo L7, Hole, Bikini Kill, Babes in Toyland, Lunachicks, ecc..Ci piaceva l’idea della band al femminile perché suonare con altre ragazze crea un’energia unica, una sorellanza magica. Non è sempre facile ma se si trovano le persone giuste può essere sia molto divertente, soddisfacente e stimolante ma anche molto più potente il messaggio che si vuole trasmettere.”

Parlateci di questa vostra nuova, ormai consolidata, nonché molto apprezzata, formazione: quanto siete diverse e quanto siete uguali come persone? Come riuscite a gestire il tornado di idee che derivano da ognuna, per comporre?
“L’attuale formazione è composta da Morgana e Dani alle chitarre, pezze storiche o stoiche che da sempre credono nel grande sogno delle Bambole. Xina, alla batteria, ha fatto parte di un’altra band femminile, Slut Machine. Lo stesso Cleo, la cantante, ha avuto esperienza con un’altra band femminile (Killin’ Baudelaire). Kaj, la bassista invece l’abbiamo trovata su un sito di profili/annunci musicali. Le girls hanno accettato con entusiasmo e impegno di fare parte della band e, dal primo momento che ci siamo incontrate e abbiamo suonato insieme, ci siamo proprio innamorate per affinità nonostante le differenze anche caratteriali. Se si guarda in una stessa direzione, non importa quale distrazione o divergenza possa momentaneamente insorgere, riusciamo subito dopo a focalizzarci sulle cose davvero importanti. Anche la composizione è davvero soggettiva ma l’operatività rende oggettivo l’impegno di ciascuna a raggiungere l’obiettivo di chiudere un brano e affidarlo a orecchie e cuore esterno per la rifinire e finalizzare la produzione.”
Parliamo ora di ‘Dirty’, ultimo album in studio uscito lo scorso: 7 pezzi, ognuno con un proprio carattere ed una propria melodia, che racchiudono un vero e proprio inno all’indipendenza, alla libertà e al riscatto personale verso le tanto discusse relazioni tossiche. Come è nato questo album?
“’Dirty’ è nato dalle prime idee di testi e melodie della cantante, rivisti poi in sala e arrangiati insieme al produttore Andrea Trix Tripodi. Volevamo trasmettere lo spirito della band che è sempre stato uno solo: essere liberi di essere, nel rispetto degli altri individui con a base un occhio di riguardo verso le donne, senza dimenticarci che ogni donna è anche amata dagli uomini della sua vita. Noi volevamo parlare alle persone che si uniscono per un unico scopo, ovvero stare bene insieme e reagire davanti alle ingiustizie. Vedendo la gente ai nostri live direi che ci stiamo riuscendo.”
Di particolare successo sono diventate ‘Freddy Krueger’, ‘Io non sono come te’, ‘Favole (mi hai rotto il caxxo)’: canzoni che conquistano dal testo audace, da strofe orecchiabili che rimangono in testa come il più dolce dei ronzii, ritornelli coinvolgenti e che tradiscono, nella loro carica, la line up più coesa e tosta che ci sia. Rimanendo nel tema attuale delle relazioni tossiche, chi è il vostro Freddy Krueger?
“(Cleo)Freddy Krueger è chiunque si faccia amare per ricevere ma senza dare. Quella persona sfuggente che desidera ciò che non ha, motivo per il quale non lo restituirà mai quando lo avrà da qualcun altro. Il mio Freddy Krueger era il mio attuale ragazzo, per cui ho scritto il testo, perché all’inizio non desiderava avere una relazione da me mentre io lo trattavo come un principe. Fortunatamente la sua era solo paura, ora abbiamo una relazione bellissima, motivo per cui sono convinta che con la dolcezza e la consapevolezza si possa sistemare tutto. Se invece dall’altra parte hai una persona che continua a essere sfuggente, vattene e pensa a te stessa perché altrimenti finirai per perderti.”

Il 2023 è un anno che riporta dei dati davvero molto tristi e preoccupanti riguardo la violenza sulle donne: 106 le donne uccise, di cui 87 da familiari o ex partner, 321 le persone trans ammazzate di cui la maggior parte nel nostro Paese. Vi pongo una domanda, davvero molto personale, riguardo questo argomento: in un settore tanto vero e crudo quanto idilliaco della musica, avete mai vissuto situazioni di disagio, dove l’unica “colpa” che avevate, era quella di esser donne?
“Non ci siamo sentite mai inferiori, fragili, indifese, perseguitate nella musica, piuttosto libere, sfrontate e sfacciate forse con un certa ingenuità naïf. Essere poi in 5 a condividere l’esperienza musicale, e la vita quotidiana e privata l’una dell’altra, non ti fa sentire sola o giudicata. Questa sorellanza è vicinanza, comprensione, ascolto, empatia, resilienza, protezione, tutela e consiglio. Siamo tutte credenti transfemministe e ci impegniamo per quanto possibile a contribuire alla causa e farci paladine dei nostri diritti e magari ispirare anche giovani ragazze e donne: TREMATE TREMATE LE STREGHE SONO TORNATE.”
La musica alternativa è il marchio stampato in rosso su una bandiera che orgogliosamente sventolate tramite i vostri pezzi: e questo essere alternativi, nella maggior parte dei casi, ha origini remote nel passato di ognuno. Quanto vi è costato essere “diverse”, nella vostra vita?
“Diverse, strane, pazze, esaurite, incazzate, attaccabrighe, romantiche, determinate, ribelli, disilluse, e illuse, sfrontate, autoironiche, anticonformiste, fragili, tradite, isolate o bullizzate. Sono aggettivi tutti per noi aggettivi qualificativi e determinantivi per delle personalità ricche, complesse, sfaccettate, interessanti e non leggibili immediatamente che attraggono a loro volte gioie e guai, di chi è come te o di chi contro di te, yin e yang.”
Se ognuna di voi avesse la possibilità di tornare indietro nel tempo, che messaggio dareste all’adolescente del passato?
“(Cleo)Fregatene completamente di qualsiasi cosa pensino di te i tuoi compagni di scuola e i professori, non rivedrai mai più nessuno di loro. Non devi compiacerli per poi perderti nel mentre, perché tanto non resteranno”.
“(Morgana) Persegui sempre i tuoi sogni, non ti fermare di fronte alle difficoltà. E se ti fermi… poi rialzati e ricomincia”.
“(Dani) Sbaglia esattamente come farai e fidati di più di te stessa, alimenta la creatività oltre che con la rabbia anche con l’ottimismo e l’amore”.
“(Xina) Se vuoi volare, lascia andare tutto ciò che ti pesa. Fa ridere perché è la frase di un bacio perugina che mi porto sempre nel portafogli e la proseguirei con “..e impara a dire di NO per concentrare le tue energie su quello che davvero conta”! Alla facciazza di chi rema contro!”
“(Kaj) Le direi di avere pazienza e di non cercare di fare tutto perfetto, di darsi la possibilità di essere unica e anche sbagliata.”
Un consiglio invece alle giovani ragazze che vogliono intraprendere la strada della musica…?
“Credi sempre in te stessa! Qualsiasi cosa dicano gli altri!”

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