Skyjoggers – 12021: Post-Electric Apocalypse

Il 28/05/2025, di .

Gruppo: Skyjoggers

Titolo Album: 12021: Post-Electric Apocalypse

Genere: ,

Durata: 36:00 min.

Etichetta: Supernatural Cat

Distributore: Supernatural Cat

90

C’è un momento preciso, ascoltando ‘12021: Post-Electric Apocalypse’, in cui ti rendi conto che gli Skyjoggers hanno fatto il salto. Non solo in termini di scrittura o produzione, ma proprio di visione.
Con questo nuovo lavoro, il trio finlandese firma quello che è — a oggi — il loro album più coeso, coraggioso e stratificato, è musica che pretende spazio, lo reclama.
Gli Skyjoggers continuano a muoversi nel loro habitat naturale: psichedelia mutante, groove profondi e visioni spaziali.
Ma qui c’è qualcosa in più. I brani si dilatano, respirano, si incendiano e si contraggono come organismi viventi.
In un panorama nordico che continua a sfornare realtà ibride e affilatissime, gli Skyjoggers si sono ritagliati una nicchia tutta loro: fuori dalle mode, fuori dal revival, dentro una visione personale e in costante trasformazione. Non inseguono suoni, li generano, li piegano, li contaminano — e alla fine li rendono riconoscibili come qualcosa che non assomiglia a nessun altro.
Il loro percorso è laterale, mai lineare: sembra sempre muoversi a spirale, e proprio per questo, sorprende.
L’apertura ‘Huevos Rancheros/Rapid Round’ (14 minuti) è già un manifesto: una costruzione a spirale, sospesa tra space rock e riff tellurici, in cui ogni svolta è imprevedibile. Ma tutto torna. E funziona, eccome se funziona.
‘Newtonin Kanuuna’ prende il funk, lo contorce e lo distilla in una forma lisergica e nervosa. Non è facile scriverne senza sembrare esagerati — e forse lo è — ma il brano spacca. ‘Døpehølm’ rallenta tutto, si fa pesante, a tratti doomish, denso di foschia e riverbero. ‘Tessæil’, la chiusura, è puro controllo emotivo: dodici minuti che non mollano mai.
La produzione è chirurgica ma mai sterile, il suono respira, si apre, colpisce dove deve colpire,  ti porta dentro, non ti accompagna: ti trascina. E poi sì, c’è quella cosa che non si può insegnare: l’energia da palco.
Chi ha visto gli Skyjoggers dal vivo lo sa, non sono solo bravi, sono travolgenti.
E questa volta, quell’urgenza si sente anche in cuffia. Non era scontato, ma l’hanno fatto.
Lo consiglio a chi cerca ancora dischi che si vivono per intero, a chi ama perdersi nei dettagli e nei cambi di rotta, a chi non ha paura di suoni lunghi, profondi, a volte stranianti.
Ma anche a chi sente il bisogno di nuova energia musicale, qualcosa che non replica, ma rinnova.
Se siete tra quelli che aspettano “il disco giusto al momento giusto”… potrebbe essere questo.

Tracklist

1. Huevos Rancheros/Rapid Round
2. Newtonin Kanuuna
3. Døpehølm
4. Tessæil

Lineup

Alexi Belle – guitars & effects
Juan Rico – bass, synth & vocals
Gabo Sabor – drums & vocals