Helloween – C’era un jukebox che suonava…

Il 09/11/1999, di .

Helloween – C’era un jukebox che suonava…

Che cosa si cela dietro alla scelta della band teutonica di far uscire un album di cover di band degli anni ’70? Ce lo siamo chiesti a lungo, almeno fino a quando non sono giunti in nostro aiuto Andi Deris e Markus Grosskopf in rappresentanza delle ‘Zucche di Amburgo’ con il difficile compito di farci da guide all’interno della nuova fatica discografica della power metal band per eccellenza.

Nel numero scorso abbiamo avuto modo di guidarvi nello studio di registrazione dove gli Helloween stavano ultimando ‘Metal Juke Box’, adesso abbiamo l’occasione di approfondire alcuni aspetti di questo lavoro con i diretti interessati, ben disposti a condurci alla scoperta di un album che sicuramente andrà a concorrere al titolo di ‘Lavoro Più Strano E Controverso del 1999’. Eh già, perché il nuovo lavoro delle ‘zucche di Amburgo’ lascerà molti a bocca aperta, un po’ come accadde anni fa’ per i Guns N’ Roses in occasione dell’uscita di ‘The Spaghetti Incident? La nuova fatica discografica della band teutonica è appunto una raccolta di cover di band che, apparentemente, non hanno nulla a che fare con il mondo dell’ heavy metal, band come Abba e Beatles, lontani anni luce dal power metal di Weikath e compagni. Come ci tengono a sottolineare i nostri interlocutori, per l’esattezza Andi Deris (voce) e Markus Grosskopf (basso), però, questo lavoro non è altro che uno scherzo, un puro divertimento in attesa del successore del grande ‘Better Than Raw’, lavoro che dovrebbe vedere la luce all’alba del nuovo millennio. Tra un brindisi e l’altro, con i boccali di birra perennemente pieni, i due musicisti tedeschi iniziano a parlare, dimostrandosi quanto mai simpatici e disponibili al dialogo.

“In un certo senso è stato difficile proporre canzoni di gruppi lontani anni luce da noi – inizia Andi – però il bello sta proprio in questo: più il gruppo si discosta dal nostro classico sound, più il gioco diventa bello, perché è interessante confrontarsi sempre con gruppi che apparentemente c’entrano niente con noi. Registrare un album di sole cover è stata inoltre l’occasione per noi di provare cose che, altrimenti, non avremo mai sperimentato, perché non penso che mi sentirete mai cantare in falsetto sullo stile di ‘Hocus Pocus’ in una qualsiasi canzone degli Helloween. Da un punto di vista puramente tecnico, non penso che sia stato difficile suonare questi brani, perché la voce è sempre la mia e dietro al basso c’è sempre Markus, abbiamo cercato di interpretare questi brani sotto un’ottica helloweeniana, mettendoci a nostro agio dal lato musicale, quindi tutto è venuto quasi naturale per noi e le difficoltà tecniche si sono assottigliate.”

“ (Markus) E’ vero, perché qualche canzone è stata suonata mantenendo l’impostazione dell’originale, ma la maggior parte dei brani sono stati riarrangiati come vengono riarrangiate tutte le canzoni degli Helloween, quindi siamo riusciti a prendere l’essenza dei brani di altri artisti e farla nostra.”

C’è una canzone tra quelle proposte in questo album che vi soddisfa particolarmente, per il risultato finale?

“ (Andi) Se si vuole fare il paragone con le canzoni originali, siamo soddisfatti di tutti i brani incisi in questo lavoro, perché penso che ogni nostra versione suoni meglio dell’originale! Ci siamo divertiti ad andare a ascoltare i brani originali, a studiare le linee vocali e quelli di basso e a cercare di adottare soluzioni alternative, alternative anche per noi, perché mi sono spesso trovato a cantare su linee decisamente inusuali per me. Se guardi bene, il feeling e le atmosfere di quei brani sono rimasti invariati, non li abbiamo snaturati, però se consideri le tecniche di registrazione utilizzate per incidere gli originali e quelle in uso oggi, capisci che non c’è storia, oggi è molto meglio! Un tempo si incidevano le canzoni e quando si raggiungeva un livello soddisfacente si prendeva il brano e lo si spediva sul disco. Comparato ad oggi, però, ci si rende conto che la qualità di quei dischi oggi equivale a quella di un buon demo, niente di più, quindi noi abbiamo dato maggiore lustro a gemme degli anni ‘70/’80 che forse non sarebbero mai emerse in tutta la loro bellezza perché frenate dalle pessime tecniche di registrazione dell’epoca.”

Potete presentarci i brani che sono andati a comporre questo ‘Metal Juke Box’?

“ (Andi) Posso parlarti con precisione delle canzoni che ho scelto io, per l’esattezza ‘Locomotive Breath’ dei Jethro Tull e ‘Faith Healer’ di Alex Harvey. Erano due canzoni che ascoltavo da ragazzo, quando avevo quindici anni e per questo mi sono rimaste impresse e mi evocano ancora piacevoli ricordi. ‘Lay All Your Love On Me’ è frutto di Weiky, un grande fans degli Abba. In questo caso abbiamo deciso di stravolgere un po’ tutto ma allo stesso tempo di mantenere invariata la struttura del brano. La linea melodica è infatti la stessa, solamente abbiamo messo a supportarla una furiosa base di batteria che non snatura il brano ma lo rende molto più vicino a una Helloween’s song.”

“(Markus) ‘Hocus Pocus’ rappresenta il lato più divertente e scherzoso dell’intero lavoro. Il brano è dei Focus e, nato quasi per scherzo, è finito per essere il pezzo che ci ha creato più problemi in assoluto!”

“(Andi) E’ vero, la linea vocale era veramente pazzesca, è stato difficilissimo riproporla e mentre registravo avevo davanti tutti gli altri ragazzi della band che continuavano a dirmi: ‘Tanto non ce la fai, tanto non ce la fai!’ E’ stato questo il lato più comico del brano! Forse prima d’ora avevo incontrato difficoltà simili solo nell’incidere ‘Perfect Gentlemen’…e per fortuna che era solo uno scherzo!”

“ (Markus) ’Juggernaut’ è una splendida canzone di Frank Marino, una canzone vecchia ma allo stesso tempo attuale, una di quelle canzoni che rischierebbero di andare perse se altri gruppi non si prendessero la briga di andarle a rispolverare! Lo stesso Frank Marino è un artista sconosciuto ai più, eppure fu allievo di Jimi Hendrix in persona, quindi un artista di spessore assoluto il cui stile si rifà a quello del maestro, ma che rischierebbe veramente di cadere presto nel dimenticatoio!

Abbiamo poi inserito ‘Something’ dei Beatles, principalmente utilizzata come bonus track su qualche edizione giapponese ma troppo buona per essere esclusa da questo lavoro e poi sconosciuta ai fans europei.”

“(Andi) Queste sono le canzoni che abbiamo già pronte e in veste ‘da album’, poi ce ne sono altre che devono essere ritoccate. Qualche titolo? ‘White Room’ dei Cream, una versione stravolta di ‘All My Loving’ dei Beatles, il secondo scherzo di questo album, ‘Rat Bat Blue’ dei Deep Purple, una bella versione di ‘Space Oddity’ di David Bowie e infine dovremmo inserire ‘Good Morning’ dei Blackfoot, un tributo a un gruppo al quale gli Helloween devono molto, perché se non fosse stato per loro noi oggi non esisteremo! Ci tengo a precisare che non sappiamo ancora quale sarà la scaletta definitiva dell’album, perché stiamo ancora vagliando l’ipotesi di utilizzare qualche brano come B-Side o bonus track per nostri album.”

E’ stato un duro lavoro la realizzazione di questo album?

“ (Markus) Non direi. Abbiamo fatto tutto in maniera ‘casereccia’, in quanto ci siamo appoggiati principalmente sui nostri studi personali. Le tracce di basso e batteria sono state incise negli studi di Uli a Amburgo mentre le tracce di chitarra sono state incise negli studi di Roland. Una volta preparata la base per le canzoni ci siamo spostati a Tenerife dove Andi risiede da qualche anno e qui abbiamo inserito le parti vocali. Abbiamo iniziato a gennaio a lavorarci, però il lavoro si è articolato in due parti, una prima fatta appunto nei nostri studi personali con missaggio in Olanda e una seconda, a Tenerife appunto, per le linee vocali, quindi nuovamente in Olanda per il missaggio definitivo.”

Pensate di suonare queste cover dal vivo?

“(Andi) Non siamo sicuri. Adesso estrarremo un singolo da questo album e ne faremo un video, quindi in base al successo che otterrà decideremo se suonarlo anche dal vivo, però non sono totalmente sicuro di questo fatto. Come ti ho già detto, questo album è nato quasi per scherzo, quindi non abbiamo pianificato un tour di supporto e non abbiamo riarrangiato i brani per suonarli dal vivo. Vedi, gli Helloween possono contare su dieci album dai quali attingere per un live set, quindi diventa molto difficile scegliere le canzoni da suonare sera per sera.”

“ (Markus)Ci capita molto spesso di parlare con i ragazzi al termine di un nostro concerto e le domande sono sempre le stesse: ‘Perché non avete suonato questa canzone?’ ‘Perché non avete suonato quell’altra canzone?’ E’ veramente molto difficile soddisfare tutti, noi ci proviamo ma per far tutti contenti avremmo bisogno di uno show di quattro ore!”

“ (Andi) E’ incredibile come tu faccia di tutto per accontentare i tuoi fans e loro non sono mai contenti! Pensa che ci sono persino quelli che vengono a chiederti qualche assolo in più o altri che, appena entrato negli Helloween, mi richiedevano le canzoni dei Pink Cream 69! E la stessa cosa vale per i nostri solo-album, il mio, quello di Roland…tutti a chiederci le canzoni di quegli album, e allora la durata dello show dovrebbe aumentare ulteriormente e passare a dieci ore!”

A proposito di solo-project, abbiamo un po’ perso il bandolo della matassa per quanto riguarda i vostri album solisti: vogliamo fare assieme il punto della situazione?

“ (Andi) Markus ha finito il suo disco e presto uscirà in Giappone, rampa di lancio prima dello sbarco in Europa. Il mio uscirà indicativamente a novembre, impegni permettendo, perché dovrò concentrare tutto il lavoro in una manciata di giorni liberi dagli impegni con gli Helloween. Anche in questo caso l’album uscirà prima in Giappone ma, a differenza del primo, conto di organizzare un piccolo tour di supporto, magari di sole quattro o cinque date , però è tutto in sospeso perché dipende tutto dai miei impegni con la band. Roland ha appena pubblicato il suo disco solista e sta tenendo qualche data per promuoverlo in giro per l’Europa, mentre Weiky dovrebbe mettersi anche lui a lavorare al suo album…se vivi con gli Helloween, non hai certo tempo di annoiarti, come vedi!”

Eh già, perché c’è anche un certo nuovo studio album degli Helloween da fare uscire, vero?

“ (Andi) Anche questo è vero! Mamma mia, non farmici pensare! A parte gli scherzi, al momento abbiamo un sacco di idee per la testa, idee che devono però essere concretizzate. Una cosa che sappiamo per certo è che il nostro nuovo lavoro non sarà ‘molle’ come il precedente, anzi, sarà ricco di sperimentazioni sonore perché ogni volta che ascolto una canzone da me scritta, penso sempre che si possa fare qualcosa di alternativo. Già in ‘Better Than Raw’ c’erano avvisaglie di questi esperimenti, brani come ‘Time’ o ‘Push’ non erano certo tipiche Helloween’s song, eppure vogliamo andare ancora oltre esplorando altri confini della musica. Vogliamo arrivare a modernizzare al massimo la nostra musica senza snaturarla, a un primo ascolto il pubblico deve rendersi conto che si tratta sempre degli Helloween, però anche che qualcosa è cambiato.”

Non pensate che sia pericoloso spingersi troppo oltre? Alcuni fans potrebbero non comprendere questa smania di sperimentare e alla lunga potrebbero voltarvi le spalle!

“ (Markus) Dipende da come lo fai! Cambiare totalmente sarebbe da stupidi, cambiare qualcosa per migliorare sarebbe l’ideale, l’obiettivo che ogni band dovrebbe fissarsi al momento di pubblicare un album. Il trucco sta nell’ascoltare attentamente un album e cercare di capire cosa serve ad una canzone perché questa sia perfetta. Una volta fatto questo bisogna mettersi assieme e lavorarci duramente su. Magari l’ input giunge da Andi, poi Weiky si unisce e dalle due idee nasce una grande canzone. Se questo viene fatto come si deve, anche i fans arriveranno a capire le nostre scelte e non ci volteranno certamente le spalle, anzi!”

Non pensate che l’immagine degli Helloween sia fortemente legata a canzoni come ‘I Want Out’, ‘Dr: Stein’, ‘Future World’ e, in tempi più recenti, a ‘Power’ o ‘I Can’ e che sia questo che, in fondo in fondo, i fans si aspettano da voi?

“ (Andi) Certo, perché quelle che hai citato tu sono le classiche canzoni degli Helloween e brani di questo genere saranno sempre presenti nei nostri lavori, però affiancate da quelle sperimentazioni che accennavamo in precedenza. Ascoltando ‘Better Than Raw’, molti sono rimasti stupidi da ‘Push’, eppure ti assicuro che questa canzone ci ha portato molti altri nuovi fans ma i vecchi non sono certo rimasti delusi perché ‘I Can’, appunto, non ha tradito le loro aspettative.”

Il vostro nuovo studio album non uscirà prima del 2000. Ora, sembra che la maggior parte delle band si stiano ingegnando per inventare il metal per il nuovo millennio. Sarà così anche per voi?

“ (Andi) Non necessariamente, nel senso che non è nostra intenzione dare vita alla musica del futuro. Involontariamente, però, il nostro suono matura e progredisce con gli anni, quindi inevitabilmente gli Helloween del 2000 non suoneranno come quelli del 1980, però fa parte tutto della nostra naturale evoluzione musicale. Odio ripetermi ma ci tengo veramente molto a sottolineare il fatto che gli Helloween del 2000 saranno sempre gli stessi, la nostra musica non cambierà, i vecchi fans ci riconosceranno subito mentre gli altri avranno bisogno di due o tre ascolti in più per accettarci, ma alla fine ci accoglieranno a braccia aperte, perché la nostra band ha un marchio di fabbrica indelebile che rimane lì saldo, anche con il passare del tempo!”

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