In Flames – The Sound Of Sirens

Il 20/08/2010, di .

In Flames – The Sound Of Sirens

‘Siren Charms’, undicesimo lavoro in studio per gli svedesi In Flames, è uno dei dischi più attesi di questo scorcio di 2014. Per quello che la band ha rappresentato (e per alcuni ancora rappresenta) nel panorama europeo, ma soprattutto perchè è il lavoro al quale è affidato il compito di dare risposte definitive riguardo la direzione stilistica della band, decisamente spiazzante soprattutto dopo la pubblicazione di ‘Sounds of a Playground Fading ‘ nel 2011, il primo lavoro senza Jesper Strömblad, disco capace di dividere la critica tra chi loda la nuova via melodica intrapresa dalla band svedese, e chi ne respinge il voltafaccia attuato nei confronti di quel melodic-death che li ha consacrati a livelli europei. ‘Siren Charms’, almeno da quanto trapelato e da quanto intuibile dal primo singolo estratto ‘Rusted Nail’ non sanerà la diatriba, ma sicuramente punterà un paletto importante riguardo la nuova direzione stilistica della band, decisamente heavy alla base ma profondamente devota alla melodia. Con il lavoro atteso per il prossimo 5 settembre, è un’estate strana quella che si prospetta per la band di Gotheborg, per una volta spettatrice nel tourbillon dei festival estivi per prendere fiato e buttarsi poi in apnea nella preziosissima attività promozionale “E’ un’estate strana, molto strana almeno per gli standard degli In Flames – conferma il cantante Anders Friden alla webTV finlandese www.kaaoszine.fi – per la prima volta non abbiamo show in programma, non facciamo tour…ci rilassiamo in attesa di partire con la promozione del nuovo album, ed allora sì che ci sarà da fare, perchè c’è molta attesa attorno agli In Flames e il tour promozionale si prospetta intenso. Meglio quindi caricare le batterie ora, perchè quando tutto partirà ci sarà poco tempo anche per respirare”. ‘Siren Charms’ è alle porte ed è inevitabile che la curiosità attorno al nuovo nato, soprattutto in considerazione della sua particolare gestazione, sia tanta. In questo frangente Friden cerca di tracciare le linee che hanno portato alla realizzazione dell’undicesimo album in studio della sua creature “Non abbiamo mai seguito uno schema preciso per incidere i nostri lavori – spiega – e tanto meno a questo giro, perchè abbiamo venduto gli studi di registrazione che avevamo a Gotheborg e siamo dovuti emigrare altrove per incidere il nuovo disco. Abbiamo scelto gli Hansa Studio di Berlino, una struttura ricca di storia alla quale si sono appoggiati negli anni grandi artisti come REM, U2 e Nick Cave…qui siamo entrati lo scorso mese di novembre e ci siamo rimasti per sei settimane…non è stato semplice, erano passati tre anni dal disco precedente e c’era bisogno di un nuovo lavoro in studio degli In Flames. Abbiamo sentito la pressione del dover registrare un nuovo lavoro, non lo nego, ma alla fine siamo qui, siamo vivi e, cosa più importante, abbiamo un lavoro per le meni del quale siamo pienamente soddisfatti. Il nuovo disco rappresenta un passo in avanti importante per la band. Per alcuni versi questo disco rappresenta un nuovo inizio…ci sono elementi classici del nostro sound e ci sono cose nuove…è una sfida, come ogni lavoro che ci ha coinvolto sino ad oggi”. Lapidario anche per quello che riguarda l’obiettivo primario del gruppo al momento di entrare in sala di incisione “Volevamo creare il miglior disco possibile, che non andasse a snaturare ciò che siamo ma che, allo stesso tempo, portasse alla luce la nostra crescita stilistica e che rappresentasse fedelmente ciò che siamo in questo momento della nostra esistenza. Quello che è certo è che non abbiamo guardato ad altre band e tanto meno abbiamo cercato di seguire uno stile piuttosto che un altro…abbiamo cercato di essere noi stessi e di essere il più originali possibile”. Un traguardo che ad un certo punto è parso inarrivabile a causa di un pericoloso blocco creativo proprio del cantante e songwriter, un’impasse che ha rischiato di frenare l’uscita del disco, come candidamente confessa Friden “Ad un certo punto ci siamo trovati con parecchio materiale per le mani ma si trattava di idee, di linee melodiche, di riff e nulla più…come un grande puzzle da assemblare nel minor tempo possibile. Ed io sono andato in panico…dovevo occuparmi dei testi e non avevo idee, il nulla assoluto. In quel momento mi sono messo a guardare ovunque pur di trovare ispirazione, ho passato tutte le sensazioni che provavo in quel momento…sconforto, tristezza, depressione, ma anche speranza, per qualche verso, e tutto questo, unito a ciò che avevo visto, a ciò che avevo letto, mi ha dato lo spunto per le mie composizioni. Il titolo del disco prende spunto dalle sirene, quelle creature mitologiche che, grazie alla loro bellezza e alla loro voce soave capace di cantare melodie ammalianti, attiravano a sé gli sventurati navigatori per poi rivelarsi come creature mostruose. Mi piaceva il concetto, facilmente applicabile alla nostra quotidianità, qualcosa che ti affascina e ti attira ma alla fine può essere altamente dannoso…il buono e il cattivo riunito in un’unica entità” . Una considerazione, infine, per il primo singolo estratto, quel ‘Rusted Nail’ che sta già riscuotendo buoni consensi dalla rete “ Per me tutte le canzoni sono ottime, tanto che solitamente ho le idee molto chiare su quelle che devono essere le dinamiche del disco. So quello che deve essere il singolo, quello che deve essere il secondo video…in questo caso non sapevo davvero decidermi, ed alla fine la scelta per me l’ha fatta la casa discografica. ‘Rusted Nail’ posso dire che è una scelta azzeccata, fotografa bene quelli che sono oggi gli In Flames e ben rappresenta quello che è lo spirito del disco”. Non rimane quindi che attendere il 5 settembre per l’uscita di ‘Siren Charms’.

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