Ghost/Death SS – Legacy of evil

Il 24/06/2023, di .

Ghost/Death SS – Legacy of evil
L’incendiario concerto tenuto dai Ghost all’Ippodromo Snai di San Siro non solo deve essere annoverato tra gli highlight di questa estate musicale ma ha confermato la band di Tobias Forge tra le (poche), credibili nuove band in grado di sostenere il confronto con le grandi arene, portando a casa numeri sempre più grandi e alzando di volta in volta l’asticella senza andare mai a perdere in fascino e valore artistico.
Ma l’evento milanese, per noi italiani (un filo di sano patriottismo ci sia concesso), è stato motivo di ulteriore orgoglio, con i “nostri” Death SS posti in apertura davanti a una grande platea su espressa richiesta di Papa Emeritus IV in persona, a suggello di una stima mai celata nutrita dall’artista svedese nei confronti della band di Steve Sylvester, non limitata alle dichiarazioni di rito ma tributata, per la prima volta nel concreto, con un’occasione che andrà sicuramente a incasellarsi tra gli eventi top della cinquantennale storia del gruppo pesarese.  “L’immagine dei Death SS mi ha sempre affascinato tantissimo e la totalità della loro carriera è stata per me fonte d’ispirazione. – aveva affermato in tempi non sospetti Tobias Forge a Mickey E.Vil di Heavy Demons Radio Show –  Mi ha affascinato tutto ciò che li circondava, con quest’aura da “horror cattolico” e questa sorta di feeling cimiteriale che adoro”. E tutta questa stima (suggellata anche dalla splendida foto posta in apertura, concessa in esclusiva a MetalHammer.it) è stata tributata, appunto, con l’invito ufficiale da parte dei Ghost a prendere parte allo show milanese. “Sono molto grato a Tobias per il supporto che ha sempre dimostrato verso la mia band – ha risposto orgoglioso Steve Sylvester, palesando un evidente apprezzamento verso l’universo del gruppo scandinavo – Mi piacciono molto i Ghost perchè hanno portato una ventata di aria fresca in un genere che ha saputo unire il metal, il dark e il pop in maniera originale e credibile. Si meritano pienamente il successo che hanno raggiunto oggi. Tobias, poi, è una persona molto intelligente e come tutti i grandi non ha mai nascosto quelle che sono state le sue influenze ed ispirazioni. Tutti noi musicisti ne abbiamo. Gli stessi Death SS non sarebbero stati gli stessi senza l’apporto di band come Black Sabbath, Kiss, Sweet e Alice Cooper. Non c’è nulla di male nell’ammetterlo. Solo i mediocri non lo ammetterebbero mai, malgrado palesi scopiazzamenti…”
Sicuramente l’invito dei Ghost ha fornito ai Death SS su un piatto d’argento l’occasione di esibirsi “a casa propria” su un palco di prima grandezza, davanti ad un’audience enorme pronta a tributare al “Vampiro” e compagni il meritato applauso per una carriera importante ma, soprattutto, molto influente non solo a livello nazionale ma (come insegnano gli stessi Ghost) soprattutto al di là dei confini patrii. “Suonare a San Siro di fronte ad una audience così vasta non è certo un’esperienza da poco e sono molto felice di come sono andate le cose – continua Steve –  Penso sia un importante traguardo nelle carriera dei Death SS anche perchè, per quanto mi risulta, è stata la prima volta che un gruppo estero mainstream chieda espressamente la presenza di un gruppo italiano con loro”. Una delle cose che ha colpito dello show di San Siro è stata la scelta della band italiana, sicuramente vincente a giudicare dalle critiche positive raccolte nei giorni successivi, di lasciare momentaneamente da parte la produzione più recente, offrendo al pubblico presente estremamente vario sia a livello anagrafico che di gusti musicali, una sorta di “The Story Of”… proponendo solamente i brani più iconici ma anche più datati quasi a voler celebrare in pompa magna quel sound dal quale tutto ha avuto inizio “La scelta della scaletta è stata determinata dall’avere solo un’ora di tempo a nostra disposizione – spiega il Vampiro – ma anche dal fatto che sapevamo di dover suonare di fronte ad un pubblico diverso dal nostro solito, dove molti tra i più giovani non conoscevano la band e le sue canzoni. Quindi abbiamo optato per un set composto dai soli nostri più collaudati classici. La reazione entusiastica dei ragazzi sotto il palco ci ha fatto capire che è stata una scelta vincente”. Se è vero che “l’appetito vien mangiando”, viene naturale ora chiedersi se lo “scambio di gagliardetti” tra Ghost e Death SS si sia limitato a questa “ospitata” o se potrebbe in futuro concretizzarsi in qualcosa di più ampio ed articolato, magari con una collaborazione in studio, quasi a voler chiudere il cerchio e suggellare così a tutto tondo questo legame artistico “Chi sa che non si arrivi a collaborare anche in studio – chiude Steve –  Magari potrebbe essere possibile. Io e Tobias siamo rimasti in contatto e sicuramente una nostra collaborazione artistica potrebbe essere un’esperienza interessante. Io sono molto aperto in questo genere di operazioni, quindi se mai dovesse capitare qualcosa del genere non mi tirerei certamente indietro…”.  Intanto noi, da semplici spettatori, ci godiamo il momento, consapevoli con un filo di orgoglio tutto italiano, che se oggi migliaia di persone spintonano per assistere al rito di Papa Emeritus IV, il merito va anche a questi “mostri” che trent’anni fa ci fondevano il cervello al grido di “We’re the Heavy Demons, Heavy Metal Demons You can’t stop our Rock!”. E scusateci se è poco…
Servizio a cura di Alex Ventriglia e Fabio Magliano

 

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