Shining + Taake + Slegest + Kaiserreich @Circolo Colony – Brescia (BS), 11 Dicembre 2016

Il 18/12/2016, di .

Shining + Taake + Slegest + Kaiserreich @Circolo Colony – Brescia (BS),  11 Dicembre 2016

Ultima serata di un minitour di 10 date in giro per l’Europa per festeggiare il 20 anni di attività degli Shining, probabilmente questa è stata la venue con meno pubblico di tutta la storia di Taake e Shining messi insieme. Nonostante il locale semivuoto però tutte le band hanno offerto uno spettacolo degno di questo nome e l’organizzazione non ha fatto mancare nulla nè alle band nè agli avventori
Arrivate alle 16:30 per intervistare Niklas, alcuni disguidi organizzativi non ci hanno permesso di svolgere la nostra missione nemmeno la mia accattivante simpatia ha potuto far niente. Nemmeno con Luca Haruspex Del Re, l’uomo dalle cosce più belle del metal, che, dopo un fugace saluto, è sparito all’ interno del club. Fortunatamente avevamo un appuntamento anche con V’gandr, bassista dei Taake, per fare quattro chiacchiere riguardo al nuovo album in uscita per la sua band storica Helheim (l’intervista sarà pubblicata a breve). Il nostro baldo Ørjan infatti ci è venuto a salvare subito dopo il soundcheck, facendoci entrare al calduccio del locale e offrendoci una bella birra gelata (Skåll #1) mentre lui trangugiava il peggior vino rosso della storia dei Discount. Alle 18:30 arriva quella che doveva essere la cena ma noi, fide segugie da buon cibo, ci siamo caricate il nostro caro vichingo lungo crinito e ce lo siamo portato a cena in un locale poco distante dal Circolo Colony dove ha potuto gustare delle fantastiche pappardelle ai funghi porcini e un vino biodinamico prodotto nella zona del Lago di Garda (Skåll #2 #3 e #4). Alla faccia di Marco Carta. Tutto questo per dirvi perché ci siamo persi la performance dei Kaiserreich e l’inizio degli Slegest.

Quindi, riportato sano e salvo il bassista carismatico, mi sono posizionata proprio sotto al palco, delimitando la mia zona di caccia con la mia sciarpona appoggiata sulla transenna a mo’ di striscione. E pensare che la mia idea all’inizio era quella di scrivere con i brillantini su un cartellone fuxia “Orjan want you be my bff?” ma poi pensando che di Ørjan ce n’erano troppi in quell’ occasione e che il cartellone avrebbe potuto dar luogo ad equivoci ho desistito. Tornando al concerto, gli Slegest sono stati una piacevolissima sorpresa: un’attitudine veramente rock ‘n’ roll. A vederli gironzolare per il locale nel pomeriggio sembravano tutto meno che dei musicisti heavy metal, a partire dal batterista con gli occhialini nerd e la lunga barba bionda come il peggiore degli hipster. Ma quello che conta è l’ottimo show che ci hanno regalato per la mezz’ora in cui hanno suonato con addirittura la chicca di avere Hoest come guest su un pezzo.
Finiti gli Slegest, dopo un breve cambio palco ecco arrivare i Taake (si pronuncia Tóke diobono) che sparano subito alto con Nattestid ser Porten vid I ed è così che il nostro ormai amico fraterno V’gandr ha la bella trovata di sputarci in testa un po’ dell’acqua che aveva appena bevuto. Ma ormai siamo amici, che ce frega. La fitta nebbia gelida che era all’ esterno del locale entra dalla porta principale e pervade tutta la sala (per chi vive nel paese degli unicorni rosa Taake significa appunto nebbia) andando a riempire tutti i posti in cui doveva esserci gente e invece non c’era. Effettivamente, dopo ben tre date sold out e un magnifico show la sera precedente a Monaco, potevi notare la delusione negli occhi di Hoest (o magari potevi immaginarla dietro le sue lenti zombesche) ma, nonostante questo, anche stavolta la band non si è smentita regalando ai presenti uno show potente, cattivo e ad alto tasso alcoolico come al solito (Skåll #5) . Un concerto comunque all’insegna dello scambismo visto che come per gli Slegest era salito sul palco Hoest, per i Taake è salito sul palco Niklas e di nuovo per gli Shining è tornato Hoest. Insomma Hoest è sempre in mezzo alle palle.
La black metal band col banjo porta a termine l’ora di musica con la sua solita padronanza della situazione e lascia il palco agli headliners della serata: gli Shining.
Ecco parliamo degli Shining. O meglio parliamo di Niklas. Un ottimo venditore di se stesso? Un povero piccolo cucciolotto in cerca di amore? Un pazzo psicopatico bisognoso di cure? Secondo me nulla di tutto questo: il nostro testina pelata dai dolcissimi occhi blu è un ottimo artista che sa vendersi benissimo e soprattutto sa fare ottimamente il suo lavoro. Purtroppo (o per fortuna) con l’età adulta si è anche perso per strada tutti quegli atteggiamenti autolesionisti a cui ci aveva abituato sul palco, nemmeno un bacetto al bassista, una “limonata” con il tour manager, niente. Solo un “succhiami la minchia” diretto a qualche dephisciente in mezzo al pubblico e qualche occhiata languida alle poche ragazze presenti. Il concerto prosegue liscio, con un Niklas molto teatrale nei suoi movimenti che perdono di tutto il loro patos se si fa caso alla bottiglietta di acqua naturale che tiene in mano quasi fosse lo scettro di Sailor Moon. Ho cercato di fare foto decenti ma per tutto il concerto ho dovuto schivare il testone pelato di colui il quale era addetto all’ evitare che qualcuno rompesse le palle a Niklas e all’ apertura sul backstage da cui in controluce facevano capolino due oscure presenze, una dalle lunghe cosce affusolate e una dal ciuffo alla Elvis, rovinandomi tutte le luci.
È giunta mezzanotte. Lo show finisce. I musicisti raccattano tutte le loro cose e se le portano da soli nel tour bus. Senza ridere. Mai. Solo il nostro ormai amato fratello Ørjan viene a passare un po’ di tempo con noi per l’ultimo brindisi (Skåll #6 e #7)e quattro risate prima di tornarsene al freddo della Svervegia.

PS: un grazie a Luca e a Vittorio per non avermi abbandonata in mezzo alla nebbia. (Skåll #8)

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