Xentrix – Bury The Pain

Il 06/06/2019, di .

Gruppo: Xentrix

Titolo Album: Bury The Pain

Genere:

Durata: 51 min.

Etichetta: Listenable Records

60

Dall’Inghilterra non è che siano uscite chissà quante band thrash metal (sopratutto se escludiamo quelle che in un modo o nell’altro avevano un suono contaminato da altri generi), e nessuna di loro ha mai raggiunto il successo vero. Tra queste un paio sono riuscite a conquistarsi lo status di cult band: Onslaught e Xentrix. Proprio quest’ultimi, dopo qualche anno passato sulle assi dei palchi di mezza Europa, hanno deciso di rimettere piede anche all’interno di uno studio per pubblicare il proprio primo album dal lontano 1996. Ma se il 7 giugno 2019 è ufficialmente la data di uscita dell’ultima fatica a nome Xentrix, questo nuovo ‘Bury The Pain’ idealmente va a scavare ancora più in là nel tempo e si piazza idealmente in un periodo compreso tra il 1990 e 1991, cancellando così ‘Kin’ (1992) e ‘Scourge’ (1996), uscite diverse tra loro, ma che il gruppo britannico ha evidentemente rilegato nell’angolo più oscuro della propria carriera. I motivi sono semplici e, forse, anche comprensibili: ‘Kin’ era il frutto della moda imperante nel 92 di abbandonare la nave del thrash per abbracciare quelle sonorità più mainstream, in chiave ‘Black Album’, che avevano consolidato il nome Metallica; ‘Scourge’ invece rappresentò il tentativo mal riuscito di tornare su quella barca malconcia, ma con un nuovo cantante (Simon Gordon) e un nuovo chitarrista (Andy Rudd). La formazione attuale è un quartetto che vede il ritorno dello storico batterista Dennis Gasser, il sempre presente Kristian Havard alla chitarra e i nuovi Chris Shires (basso) e Jay Walsh (voce e chitarra), il tutto per metter su un disco che riprende il discorso interrotto con ‘For Whose Advantage?’, un discorso che si regge su solide basi thrash made in Bay Area. Metallica (i primi) e, soprattutto, Testament sono le due muse ispiratrici di ‘Bury The Pain’, un disco che non brilla per originalità e non ha neanche lo smalto necessario per rendere entusiasmante l’ascolto. Sia ben chiaro, il piedino mi si è mosso durante i suoi cinquantuno minuti di ascolto, anche la testa non è rimasta ferma tutto il tempo, ma credo che si sia trattato più che altro di un riflesso pavloviano: quando sento certi riff e certi tempi, in modo inconscio sbavo. Non che in che passato gli Xentrix abbiano brillato di luce propria, però ‘Shattered Existence’ in una classifica dei migliori dischi thrash di tutti i tempi, se non ai primi posti, quanto meno a metà classifica si piazza. No ho mai pensato che i due attempati musicisti potessero recuperare la loro irruenza giovanile, però un po’ di mestiere da loro me lo aspettavo, un po’ trucchetti buoni a tamponare le falle aperte dal tempo. Invece no, ‘Bury The Pain’ strappa a mala pena la sufficienza, soddisfa solo in alcuni dei suoi passaggi (la title track, il singolo ‘Bleeding Out’ e ‘Evil By Design’), lasciandosi ascolticchiare distrattamente per il resto del disco. Al prossimo giro scopriremo se questa scarsa vena compositiva è momentanea, frutto della lunga assenza, oppure l’onda lunga della crisi di metà anni 90 che portò alla fine momentanea della band.

Tracklist

01. Bury the Pain
02. There Will Be Consequences
03. Bleeding Out
04. The Truth Lies Buried
05. Let the World Burn
06. The Red Mist Descends
07. World of Mouth 04:55
08. Deathless and Divine
09. The One You Fear
10. Evil By Design

Lineup

Dennis Gasser: drums
Kristian “Stan” Havard: guitars
Chris Shires: bass
Jay Walsh: vocals, guitars