Dragonforce – Extreme Power Metal

Il 21/10/2019, di .

Gruppo: DragonForce

Titolo Album: Extreme Power Metal

Genere:

Durata: 53 min.

Etichetta: earMusic

68

Il punto è: l’esagerazione vi dà fastidio? Se sì, vi da fastidio – e ritenete che il metal debba essere una musica seria, complessa, cerebrale, dura o violenta che sia, magari latrice di qualche messaggio a livello lirico; lasciate pure perdere questa recensione e pure i Dragonforce in generale. Anche se è risaputo da tempo che la serietà in seno ai Dragonforce non sta di casa (a livello di temi e di approccio al pubblico, non di etica del lavoro, sia chiaro), questa volta i nostri hanno davvero spinto sull’acceleratore in quel senso, pubblicando il disco più esagerato, caciarone, nerd, ma in fondo divertente della loro carriera.

Con ‘Extreme Power Metal’ – un titolo che è già un programma – Totman, Li e gli altri confezionano infatti una vero e proprio inno a tutti temi che da sempre gli sono cari: la velocità esecutiva spinta al limite, ‘estrema’ appunto; l’amore viscerale per tutto quanto è videogioco, fantascienza e fumetto e l’amore per la melodia, quella dei ritornelli semplici e fruibili, che entrano subito in testa. Cosa aspettarsi dunque? Beh, ve lo abbiamo già detto con la frase precedente: ritmi supersonici che ci accompagnano praticamente sempre, dall’opener ‘Highway To Oblivion’ alla sparatissima ‘Cosmic Power Of The Infinite Shred Machine’ (mio Dio…); ritornelli e bridge trai più coinvolgenti in carriera (‘Troopers Of The Stars’ fa scuola sotto questo aspetto) e assoli che si fa fatica addirittura a seguirli, figuriamoci a suonarli. Ad onore del vero, dopo qualche ascolto in cui si entra più nel merito delle singole canzoni e si cerca di andare oltre ai rumorosi e appariscenti elementi appena citati, ci si accorge mano a mano di una stratificazione che a nostro avviso nelle ultime uscite della band inglese mancava. ‘The Last Dragonborn’ è un cadenzato meno banale del previsto, che cerca di colorare una linea vocale molto standard anche se ben confezionata con elementi un po’ più folkeggianti; mentre in altri pezzi si sentono magari piccole influenza dall’hard anni Ottanta e dall’AOR melodico. Piccole cose, sia chiaro, ma che fa piacere scoprire dopo qualche ascolto, e che promuovono una fruizione più attenta dell’album stesso, cosa che non fa mai male, neanche a una band come la loro.

In definitiva quindi qual è il difetto in tutto ciò? Beh, tutto e niente possiamo dire. Lo sapete anche voi come funziona con i Dragonforce: se vi piacciono veramente, probabilmente troverete quest’album il migliore degli ultimi anni; se vi disgustavano da prima, la scelta della band di essere ancora più… ‘dragonforce’ di prima vi darà modo di sparlare sui forum quanto volete. Il punto è sempre decidere da che parte stare, e non sono certo i Dragonforce a fare questa scelta per voi. Loro vanno avanti con quello che gli piace… e a quanto pare, anche se gli anni passano, sono rimasti i soliti nerd di sempre, con tutti i difetti e i pregi che questo comporta.

Tracklist

01. Highway to Oblivion
02. Cosmic Power of the Infinite Shred Machine
03. The Last Dragonborn
04. Heart Demolition
05. Troopers of the Stars
06. Razorblade Meltdown
07. Strangers
08. In a Skyforged Dream
09. Remembrance Day
10. My Heart Will Go On (Celine Dion cover)

Lineup

Marc Hudson: vocals
Herman Li: guitars
Sam Totman: guitars
Frédéric Leclercq: bass
Gee Anzalone: drums
Coen Janssen: keyboards