Godflesh – Purge

Il 26/06/2023, di .

Gruppo: Godflesh

Titolo Album: Purge

Genere:

Durata: 41:39 min.

Etichetta: Avalanche Recordings

90

Siete pronti per una full immersion nel disagio più totale che può nascere dall’ascolto del nuovo album dei GODFLESH: ‘Purge’, appena pubblicato su etichetta Avalanche Recordings?

Justin K Broadrick e Ben Green sono tornati con la loro creatura e otto nuovi brani dopo sei lunghi anni di attesa dalla loro ultima uscita, ‘Post Self’ del 2017.
I Godflesh fanno il punto della situazione “sull’abuso di potere da parte dell’uomo e sui sistemi che ci incatenano”, come ha dichiarato lo stesso Broadrick, e se aggiungiamo il particolare, non meno rilevante, che Justin utilizza la musica come una sorta di terapia per l’autismo e il PTSD che gli sono stati diagnosticati, ‘Purge’ non poteva che essere un album cupo, disperato e scomodo. La colonna sonora perfetta per esprimere una storia autobiografica straziante e dolorosa.
Prima di addentrarci nel tunnel lungo e scuro dei nuovi brani, possiamo affermare che Justin K Broadrick è un genio! Sempre avanti sul tempo.
Da pioniere del grind-core con i Napalm Death ha contribuito a creare una nuova definizione di musica estrema. È stato il fondatore dell’industrial metal con i Godflesh che per primi hanno osato mischiare suoni elettronici e noise con l’heavy metal. Provenendo da Birmingham hanno stravolto e preso in prestito il carattere fangoso dei Black Sabbath rivestendolo di sonorità al limite della sopportazione con drum-machine esasperanti e marziali e utilizzando campionamenti che hanno gettato le basi per generi come il dub e la techno, senza contare gli altri progetti creati negli anni succesivi (Jesu, JK Flesh, Zonal, solo per ricordarne qualcuno).
Se guardiamo la loro discografia, album come Streetcleaner (1989) e Pure (1992) sono considerati fondamentali per tutti i gruppi che sono venuti dopo e incarnano perfettamente l’inquietudine e l’oscurità presente nella nostra vita.

Non a caso la prima traccia del nuovo ‘Purge’ è ‘Nero’. La scelta di accoppiare un riff devastante e abrasivo ad un cantato glaciale e minaccioso con una metrica ossessiva lo rende, a suo modo, solenne. La sensazione di disagio durante l’ascolto è sottolineata dai feedback lancinanti di Broadrick che materializzano la sua angoscia interiore anche con l’approccio vocale. Le manipolazioni elettroniche passano per accenni jungle (‘Land Lord’) che vanno a braccetto in un mix infinito con suoni estremi e malvagi.
L’attacco di basso di ‘Army Of Non’ è grandioso.  ‘Lazarus Leper’ e ‘Permission’ saltano elegantemente da elettronica, metal, dub, hip-hop, industrial, come se niente fosse, tra chitarre accordate molto basse e dissonanti.
I brani della tracklist sono complessi e cupi, a tratti ostici, ma di certo faranno parte delle vostre playlist claustrofobiche. Attraverso ritmi ossessivi e dilanianti come  in ‘The Father’ e ‘Mythology of Self’ (un vero inno industrial con un riff minaccioso), la ricerca della catarsi completa con l’ascoltatore, per trascendere dal dolore e allontanarsi o fondersi con esso (in base al punto di vista), è compiuta.
Manca il colpo di grazia che arriva puntuale con l’ultima traccia: ‘You Are The Judge, The Jury, And The Executioner’. Otto minuti da incubo che ci intrappolano in una melma sonora densa e scura. Un mid tempo implacabile che rende vano ogni nostro tentativo di ribellione prima di sprofondare esausti nell’eterna oscurità tra loop di chitarre e rumori.

‘Purge’ è davvero terapeutico. Un delirio “puro” rivestito di una bellezza apocalittica che consegnerà i Godflesh alla leggenda.

Tracklist

01 Nero
02 Land Lord
03 Army Of Non
04 Lazarus Leper
05 Permission
06 The Father
07 Mythology Of Self
08 You Are The Judge, The Jury, And The Executioner

Lineup

Justin K Broadrick – Guitar, Voice, Electronics (Machines)
B.C. Green – Bass