Crohm – King Of Nothing

Il 03/05/2024, di .

Gruppo: CRΩHM

Titolo Album: King Of Nothing

Genere:

Durata: 48 min.

Etichetta: Autoprodotto

80

Se dovessimo spendere il termine “seconda giovinezza”, troveremmo nei valdostani Crohm una band ideale per vestire alla perfezione queste parole. Dopo essersi formata nel 1985 ed essersi guadagnata la spilla di “Primo Gruppo Heavy Metal in Valle d’Aosta’, la band incide un paio di brani, per poi scivolare nel silenzio, complici le ben note difficoltà di suonare musica dura in Italia e ancor più in una Regione particolare come la Valle d’Aosta. Quindi nel 2014, dopo ben 26 anni “dall’ultima volta”, i Crohm ritornano sulle scene quasi a sorpresa, sull’impulso dato dall’evento “Questi Anni: Ottantavoglia di rivederci”: l’alchimia tra i membri originali Claudio Zac Zanchetta alla chitarra, Riccardo Taraglio al basso e Sergio Fiorani alla voce risulta quanto mai forte, l’innesto del giovane batterista Fabio Cannatà porta un’ulteriore dose di energia ed entusiasmo e da qui, tutto decolla. Già, perchè di seconda giovinezza stavamo parlando, e i Crohm dal loro ritorno si presentano come una fonte inesauribile di idee, riff e sano heavy metal. Arriva ‘Legend And Prophecy’ nel 2015 contenente brani “storici” rimasti per decenni in un cassetto, poi due anni più tardi ‘Humanity’, la prima vera dichiarazione di intenti del gruppo. Che ci prende gusto e nel 2020 pubblica ‘Failure In The System’, promosso dal vivo alla 37ª edizione della Saison Culturelle, concerto dal quale viene tratto il CD live ‘Paindemic’. Costante della galoppata appena descritta, è un continuo innalzamento dell’asticella con conseguente miglioramento stilistico, che deflagra oggi con la pubblicazione di ‘King Of Nothing’. Fa sorridere parlare di disco della maturità, per una band con la storia dei Crohm, eppure la sensazione ascoltando la nuova fatica della band valdostana è quella di trovarsi al cospetto di un gruppo che ha trovato la quadratura del cerchio, sfornando un album poliedrico, pregno di quel metal classico tanto amato dai quattro membri del gruppo ma allo stesso tempo fresco, dannatamente attuale e, soprattutto, mai banale. Basta ascoltare ‘A Light Breeze’ per rendersi conto di quanto appena affermato, con quell’attacco riconducibile a un languido rock moderno destinato a convertirsi presto in uno speed metal di rara ferocia. Ma ‘King Of Nothing’ è un disco che spiazza, privando l’ascoltatore di ogni punto di riferimento, perchè se l’opener ‘No Direction’ cresce in rabbia e intensità costantemente sul filo del thrash per poi implodere in un plumbeo break che si rivelerà presto un momento di quiete prima di una nuova tempesta e la title track è una cavalcata metal senza troppi fronzoli ma estremamente trascinante, ‘Single Frame’ cambia completamente registro, con un attacco epico ed altamente evocativo e uno sviluppo potente ed incalzante, sempre impreziosito dai cesellamenti chitarristici di Zac. ‘Make Your Bad And Lie In It’ è il primo singolo, una scudisciata sulle natiche studiata per lasciare senza respiro l’ascoltatore, travolto dai ritmi forsennati costruiti da Cannatà e Taraglio e dall’incidere marziale di Fiorani, che canta e sentenzia con rara efficacia. Però ‘King Of Nothing’ è molto altro: è l’ irresistibile heavy rock di ‘Into The Unknown’, è la multiforme ‘Road To Paradise’ (con uno Zanchetta ancora una volta sugli scudi), è la sofferta ballad ‘The Sense Of Existence’, è la pallottola impazzita di ‘Sacred Freedom’, è la splendida ‘A Strange Light In Your Eyes’, brano carico di luci e ombre, con un’aura oscura a impregnare il brano pronto però ad aprirsi in un chorus di grande appeal, tra passaggi al limite del dark e esplosioni classicamente metal. Alla power ballad ‘Stars’ spetta il compito di chiudere in bellezza un disco capace di tenere l’ascoltatore sulla corda dal primo all’ultimo brano, confermando che non esiste età per picchiare e picchiare duro. I Crohm da 26 anni a questa parte ci hanno ripreso gusto e, a giudicare dalla loro carica, l’impressione è che di fermarsi una seconda volta non ne vogliano proprio sapere. Meno male, aggiungiamo noi, perchè lavori come questo fanno bene al metal italiano e non solo…

 

 

Tracklist

  1. No Direction
  2. The King of Nothing
  3. Single Frame
  4. Make Your Bed and Lie in It
  5. Into the Unknown
  6. A Light Breeze
  7. Sacred Freedom
  8. The Sense of Existence
  9. Road To Paradise
  10. A Strange Light in Your Eyes
  11. Stars

Lineup

Sergio Fiorani – voce
Claudio ‘Zac’ Zanchetta – chitarra
Riccardo ‘Rick’ Taraglio – basso
Fabio Cannatà – batteria