‘Take A Look In The Mirror’ – i Korn avevano fatto il loro tempo?

Il 21/11/2023, di .

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‘Take A Look In The Mirror’ – i Korn avevano fatto il loro tempo?

Chiacchierando recentemente (e generalmente) di musica con un grande amico, ad un certo punto lui mi ha esposto un fattore molto semplice, che molte volte ci ostiniamo a “nascondere”, soprattutto quando si tratta delle nostre band preferite: nella storia della musica, il periodo d’oro di un gruppo e/o artista può durare tre, cinque, sette, in poche occasioni dieci anni. D’altronde non si possono avere idee geniali all’infinito, anche i più grandi della storia sono comunque esseri umani, e quel periodo magico può altresì essere rispolverato più avanti nella carriera, ma non eguaglierà mai il lucente passato. I Korn, dopo cinque dischi nei quali hanno cercato di evolvere la loro formula, con il sesto ed oggi ventenne ‘Take a Look In The Mirror’, discograficamente parlando chiudono il loro cerchio d’oro. E, forse involontariamente, lo fanno capire il primo luglio 2003, pubblicando il primo singolo estratto ‘Did My Time’; ho fatto il mio tempo, questa la traduzione del titolo. Forse, e sarebbe bello pensarla (anche) così, il significato può estendersi a tutto il Nu Metal, di cui i cinque di Bakersfield sono da sempre portabandiera. Se infatti nel 2002, in occasione della promozione di ‘Untouchables’, ai nostri microfoni il cantante Jonathan Davis ammise che il genere era sovrappopolato, non capendo il motivo per il quale molte band “cugine” riproponessero “all’infinito un sound che sembra aver già esaurito il suo corso”, un anno più tardi il Nu Metal è ormai fuori moda, o semplicemente passato. Cosa fare, quindi? Dove virare? Beh, complice un’uscita non da poco come ‘Iowa’ (2001) degli Slipknot, anche i Korn vogliono reinventarsi offrendo un prodotto più secco, deciso, rabbioso, cercando di riavvicinarsi più ai primi due lavori che agli ultimi due, affinando i propri strumenti (soprattutto le corde vocali) con una dose di Death Metal. I riff di chitarra sono tra i più cattivi e oscuri mai composti prima, e tutta la prima metà dell’album è tosta: tralasciando la validissima opener (e secondo singolo estratto) ‘Right Now’, che troverà spesso spazio nelle setlist della band negli anni a venire, ‘Break Some Off’ e ‘Deep Inside’ dimostrano come in nemmeno tre minuti si possa esibire una rabbia senza precedenti. ‘Counting On Me’ è trascinante nelle sue ritmiche (e chitarre) a richiamare i Deftones, l’efficacia di ‘Y’All Want a Single’ e ‘Did My Time’ non ha eguali (personalmente, bisognerà aspettare ben tredici anni per avere un singolo altrettanto valevole: mi riferisco a ‘Rotting In Vain’), la collaborazione con Nas in ‘Play Me’ è cadenzata, ‘Let’ s Do This Now’ è al limite dell’ascoltabile, il terzo singolo estratto ‘Everything I’ve Known’ uno dei (tanti) pezzi che la band potrebbe eseguire dal vivo, se solo variasse un po’ la scaletta, mentre ‘Alive’ e ‘I’m Done’ sono forse gli unici riempitivi (comunque dei capolavori se confrontati con quanto la band scriverà nei tre album successivi). Il tutto fa capire come i nostri siano riusciti ancora, nonostante una formula che, dopo cinque album, potrebbe definirsi prevedibile o ciclica, ad abbinare alla consueta cattiveria (anche se qui sarebbe più corretto parlare di brutalità), funky e hip-pop con originalità e freschezza. L’album si chiude con una notevole ghost track (da 09:52 a 14:23), ovvero una cover di ‘One’ dei Metallica eseguita dal vivo davanti al gruppo agli “MTV Icon: Metallica” di sabato tre maggio 2003 (fu la prima apparizione televisiva dei Four Horsemen con Robert Trujillo al basso). A fine esibizione Lars Ulrich, intervistato ai microfoni di MTV, ammetterà di considerare i Korn al pari della sua band.
In conclusione, l’unico difetto che si potrebbe involontarialmente imputare alla sesta prova in studio dei cinque di Bakersfield è la sua locazione temporale: come già scritto, il 2003 vede pian piano il passare di moda del Nu Metal, e ciò ha forse portato molte persone a considerare ‘Take A Look In The Mirror’ fievole testimonianza di un movimento ormai passato. Vent’anni dopo, gli amanti di questo genere sanno che non è così, dato che questo disco è considerato all’unanimità l’ultimo tassello del periodo d’oro del gruppo, che riprenderà a scrivere del buon (alle volte anche ottimo) materiale dieci anni dopo, ma che dal 1994 al 2003 sicuramente non ha sbagliato un’uscita, consegnandoci a conti fatti ben nove anni di creatività sopraffina. Ed ora, vado a dirlo a quel mio grande amico.

Hammer Fact:
– Nel video ufficiale di ‘Did My Time’, che potete vedere qui sotto dopo la tracklist, noterete la presenza dell’attrice Angelina Jolie: il brano è infatti presente nella colonna sonora del film ‘Tomb Raider – La Culla Della Vita’ (2003), con la Jolie come attrice principale nei panni di Lara Croft.
– Con voto 5/6, eccovi riportata la recensione del disco pubblicata nel numero di Metal Hammer di dicembre 2003: “Tornano i Korn a due anni dall’ottimo ‘Untouchables’ e lo fanno alla grande. Il precedente lavoro aveva già riportato le coordinate musicali verso un suono più pesante, scuro e diretto, con ‘Take A Look In The Mirror’ la transizione è completata. Lasciate da parte le soluzioni più orecchiabili e sperimentali, i cinque si sono concentrati sull’essenziale, sui riff spessi come muri e su melodie efficaci. Il singolo ‘Right Now’ che apre il disco mette subito in chiaro le cose, ma gli apici veri e propri si raggiungono con ‘Did My Time’, già nella colonna sonora di ‘Tomb Raider’, e nella meravigliosa collaborazione con il rapper Nas che sfocia in ‘Play Me’, brano impressionante per groove e intensità. Da segnalare anche la presenza di una cover di ‘One’ dei Metallica, registrata dal vivo durante il tributo alla band organizzato da MTV, che per quanto tagliata mantiene intatta l’atmosfera e l’inquietudine dell’originale. I Korn sono tornati e reclamano lo scettro, al momento sembra che non ci sia nessuno in grado di reggere il confronto.”

Line-Up:
Jonathan Davis: vocals, bagpipes
James “Munky” Shaffer: guitars
Brian “Head” Welch: guitars
Reginald “Fieldy” Arvizu: bass
David Silveria: drums

Tracklist:
01. Right Now
02. Break Some Off
03. Counting On Me
04. Here It Comes Again
05. Deep Inside
06. Did My Time
07. Everything I’ve Known
08. Play Me (feat. Nas)
09. Alive
10. Let’s Do This Now
11. I’m Done
12. Y’All Want a Single
13. When Will This End (including ghost track ‘One’, performed live at the “MTV Icon: Metallica”, on saturday third may 2003)

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