Church Of Crow Doom Festival @ Chiesa Sconsacrata, Pinerolo (TO), 2 e 3 maggio 2025

Il 15/05/2025, di .

Church Of Crow Doom Festival @ Chiesa Sconsacrata, Pinerolo (TO), 2 e 3 maggio 2025

Da sempre promotore del Church Of Crow Doom Festival nonché amico di lunga data di Metal Hammer Italia, Valerio Leynir Possetto ci ha raccontato segreti e nere virtù di uno tra i Festival più incredibili d’Italia, arrivato alla sua terza edizione. A lui quindi il compito di restituirci l’arcano fascino della Chiesa Sconsacrata di Pinerolo…

 

Per il terzo anno consecutivo, esattamente nei giorni 2 e 3 Maggio, la Chiesa Sconsacrata di Pinerolo, alle porte di Torino, ha ospitato il Church Of Crow Doom Festival, ormai un appuntamento fisso per chi ama queste sonorità plumbee e che ha nuovamente attirato pubblico da tutta Europa e non solo, visto che, in questa edizione, è arrivato un ragazzo addirittura dall’Australia!

Il mio sarà un reportage un po’ diverso dal solito e in veste di organizzatore, perciò lo definirei più “un dietro le quinte” che non una cronaca a tutto tondo del Festival.

L’attrazione principale a mio avviso è la location, una chiesa del 1700 tra le vie del centro storico di Pinerolo, località oramai battezzata “Doom Citizen” e nella quale si esibiscono band Doom e affini, molte al primo live assoluto in terra italiana. Questa è sempre stata la politica del Festival, cercare di creare, nel piccolo, un evento nell’evento.

 

VENERDI’ 2 MAGGIO

I primi a salire sul presbiterio nella giornata di venerdì 2 maggio sono i IV SIGILLO, band composta dalla ex sezione ritmica degli indimenticati Thunderstorm, dall’ex cantante degli Epitaph e dal chitarrista dei Menace. I quattro conquistano il folto pubblico già presente con il loro Dark/Occult Doom decisamente valido.

Ecco che arriva il momento dei NIHILI LOCUS, una cult band del panorama Death/Doom italiano, attivi dal 1989 con una storia a dir poco travagliata alle spalle, ma che sanno trasmettere quel magnetismo figlio di quegli anni. A breve la My Kingdom Music farà uscire un bellissimo cofanetto contenente tutti i lavori della band e mi auguro che per loro possa essere una nuova alba, se lo meritano.

C’era molta attesa per il primo live in assoluto della creatura di Emiliano El Chivo denominata EL CAPRO: gli album ‘Zothiriana’ e ‘Demoniaco’ avevano fatto capire agli ascoltatori più attenti la malignità che si cela dietro questo personaggio. Passatemi il termine, perché lui si presenta sul palco in versione Macellaio dell’Orrore, ma qui non c’è bisogno di sangue, qui ci sono richiami diretti al Satanismo, all’Occultismo e a un certo tipo di magia, qui tutto è nero…

Ardat, RI e LC Chertan, membri dei Nibiru, si presentano nella chiesa con il loro nuovo progetto KHENOPII, e anche per loro è la prima esibizione live. Mesi fa mi spedirono un minuto o poco più della loro musica, e, sapete, a me piace azzardare, e dissi loro: ”Okay, va bene”. Beh, si sono rivelati essere tra i gruppi più estremi del festival con il loro particolarissimo Ambient/Drone! E non vedo l’ora di ascoltare il full length, visto che hanno registrato, proprio in questo luogo dissacrato, l’intera performance.

Sono le 18:50 quando SELVANS prende in pugno la situazione soggiogando a suo piacimento i 200 presenti con una scaletta killer che attraversa tutta la sua carriera, con l’aggiunta inaspettata, o quasi, del brano ‘Come To The Sabbath’ dei Mercyful Fate. Dato che ha deciso di porre fine all’epopea Selvans, vi consiglierei di andare ad ascoltare l’intera discografia di quest’artista, non ve ne pentirete.

Correva l’anno 2004 quando su Metal Hammer lessi le parole ‘Heavy Drunken Doom’, demo dei DOOMRAISER, amati fin dall’inizio, visti in sede live non so quante volte. Portarli nella Chiesa Sconsacrata era un obbligo, dovevano regalarci 50 minuti, ma causa la defezione dei finnici Tyranny (che suoneranno il giorno seguente), loro, su mia richiesta, suonano un’ora intera. Il set si incentra sull’ultimo capolavoro ‘Cold Grave Marble’ dove i nostri tornano ai fasti di un tempo, ma non dimenticano assolutamente i brani più rappresentativi, quelli coi quali ho sempre scapocciato… I Doomraiser sono l’essenza del Doom!

Dopo una lunga pausa, ecco gli headliner del venerdì… Signori e Signore, per la prima volta in Italia, gli svedesi SORCERER! Due demo ricercatissimi e di totale culto tra il 1989 e il 1992, poi tutto tacque, discograficamente parlando, fino al 2015, anno in cui uscì il loro primo full length. Tutto il pubblico li acclama e i cinque nordici ci donano uno show Heavy/Doom granitico ed energico. L’ultimo album ‘Reign Of the Reaper’ viene saccheggiato a piene mani, ma è con i vecchi classici che il boato del pubblico diventa assordante. Così si conclude la prima giornata del Church of Crow Doom Festival…

 

SABATO 3 MAGGIO

L’elegante Gothic/Doom a tinte alternative de GLI ALBERI apre la giornata di sabato e loro, a mio parere, si rivelano subito la vera sorpresa di questa quarta edizione, in una sola parola, ammalianti! Infatti, molti spettatori, appena terminato il concerto, accorrono ad acquistare il loro merchandise, tra i quali molti tedeschi.

È il momento del duo NERO KANE, i quali nel 2024 hanno affrontato un intero tour europeo suonando all’interno di chiese, perciò conoscono bene l’ambiente e i suoi riverberi naturali. La voce suadente di Samantha si amalgama alla perfezione con le linee chitarristiche di Nero che spaziano dalla Psichedelia, al Folk, al Desert Rock. La band più intimista del festival.

Una sferzata di odio incombe grazie ai DEAD CHASM, questo è puro Death Metal anni ’80-’90 con rallentamenti ossessivi. Mi hanno vagamente ricordato i Morbid Angel di ‘Domination’, album che macino costantemente ancora oggi. Senza ombra di dubbio l’esibizione più violenta di questa edizione.

Arriva il turno degli IN AUTUMN, la critica ha particolarmente apprezzato il loro secondo album ‘What’s Done Is Done’ e si capisce il motivo, i due chitarristi tessono trame figlie del Gothic Metal inglese e svedese degli anni d’oro, su cui si erge una voce imponente che, però, non cerca di copiare i grandi cantanti del passato.

Tenebre e pentacoli avvolgono il presbiterio con l’entrata dei THE RITE, band che ha nella propria line-up membri di Black Oath e Denial of God. Si definiscono Morbid Black/Doom ed è un termine che gli calza a pennello, la loro esibizione è allo stesso tempo malvagia e teatrale e scommetto che avranno acquisito nuovi proseliti, come giusto che sia.

HANDS OF ORLAC, quanto è passato dalla loro ultima data italiana? Troppo! Li scoprii grazie ad uno stupendo split che fecero insieme ai The Wandering Midget, scusate, ma non ricordo l’anno di pubblicazione… Detto ciò, si ripresentano in Italia dopo due lustri, per 50 minuti ci trasportano in una atmosfera sulfurea ed occulta debitrice degli anni ’70, ci suonano quasi tutto ‘Hebetudo Mentis’, ma non è ancora finita perché ad un certo punto vengono raggiunti sul palco da Mauro Tolly e Nico Doominus (rispettivamente batterista e bassista degli Epitaph) e sapete cosa suonano? ‘Demoniac City’ dei Black Hole, dall’album di debutto del 1985 intitolato ‘Land Of Mystery’. Scusate, ma chi era al Church of Crow ha assistito ad un qualcosa di storico… E si celebravano i quarant’anni dall’uscita di questa pietra miliare del Doom.

Quando nell’estate 2024 iniziai a pensare alla nuova edizione del festival, la prima band che contattai furono i finlandesi TYRANNY. Come avevo già accennato in questo reportage, avrebbero dovuto suonare il venerdì, ma, a causa di un serio problema del volo sul quale viaggiavano, l’aereo è atterrato con tre ore di ritardo, ma, guai a farsi prendere dall’ansia, e li ho posticipati così al sabato. Chi mi conosce bene sa che ho voluto dare, sin dal primo anno, vale a dire una forte impronta Funeral al festival, e i Tyranny, nell’ora a disposizione, sono stati più claustrofobici, cosmici, malati e pesanti di quanto potessi immaginare. Magari non saranno una band semplice e per tutti, ma i loro riff sono equivalenti a una tonnellata di cemento armato che cade al suolo da un’altezza di 30 metri!

Prima ho utilizzato il termine “storico”, invece, adesso, permettetemi di usare l’aggettivo “unico”. Oggi gli EPITAPH si presentano con Felipe Plaza (Procession, Capilla Ardiente, Scald) in qualità di vocalist. Ho visto tante volte gli Epitaph, ma mai come oggi, Felipe, senza nemmeno fare una prova insieme, ha preso in mano una band trasformandola completamente; lui è un vero animale da palcoscenico e tutti hanno suonato con una grinta mai vista prima. Se Mauro e Nico sono i due capitani accompagnati da “gregari” che tutti vorrebbero avere, Felipe Plaza è stato la punta di diamante. Scusate le ripetizioni in quest’ultima parte, ma solo così potevo esprimere ciò che ho visto: a mio modesto parere, la miglior band del COC Doom Festival III Edition.

Ormai siamo agli sgoccioli, mancano solo più gli headliner, una fitta coltre di nebbia imperversa, un cancello cimiteriale e dei mazzi di crisantemi vengono posizionati davanti al presbiterio, entrano gli ABYSMAL GRIEF, maestri indiscussi del Dark Sound italiano e internazionale, è l’apoteosi. Il loro concerto è un rituale, è inutile che vi dica i brani che hanno suonato perché la loro è una celebrazione della morte che va assaporata e vissuta dall’inizio alla fine. All’estero ce li invidiano, eccome, perché band così sono un patrimonio dell’umanità, o in questo specifico caso, della morte.

 

Chiudo dicendo che per una volta sono soddisfatto, ormai è da 12 anni che sono organizzatore di eventi metal e, sabato 3 Maggio, mi è stato fatto il più bel complimento da sempre, dopo cinque minuti che parlavo tranquillamente con Felipe, nel cortile adiacente alla chiesa, e lui, seraficamente, mi ha confidato: ”Questo è il nuovo Doom Shall Rise Festival”.

Mi sono ritrovato, a 47 anni, con dei brividi che provo ancora adesso mentre sto scrivendo questo articolo…

 

Reportage fotografico di Melissa Ghezzo

 

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