The Library (21) – Legacy of Darkness. L’arte di WELT

Il 09/03/2020, di .

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The Library (21) – Legacy of Darkness. L’arte di WELT

Può sembrare strano parlare di un libro sull’arte del tattoo. O almeno, è sembrato strano a me sin dall’inizio, arroccato come sono sulle forme d’arte più essenziali e sostanzialmente a digiuno del variegato mondo dell’arte tatuatoria; è innegabile però che questo particolare ambito viaggi spesso a braccetto con la musica dei nostri beniamini. E a proposito di beniamini, per quanto si voglia dare spazio nella propria crescita e selezione musicale al proprio Paese, sappiamo tutti che la nostra parte più esterofila tende a emergere nel riconoscimento del valore dei modelli di riferimento angloamericani. Eppure… stavolta no.

Stavolta è diverso, perché Welt, l’artista di cui parliamo, non solo è italianissimo ma è quella che in diversi ambienti verrebbe definita un’eccellenza nostrana: il suo Yama Tattoo Studio a Roma è infatti divenuto crocevia e punto di riferimento per vari artisti internazionali di passaggio nella Capitale, sia in tour che in day-off. Il motivo? Difficile da esaurire in due parole, ma ciò che emerge con forza dalla tecnica e dall’immaginario iconografico dell’artista capitolino è un concetto più volte inseguito (e difficilmente acquisito) da altri artisti del Bel Paese, pur in ambiti diversi: la capacità di coniugare la grandezza dei modelli di riferimento (stranieri, perlopiù) con una tradizione italiana di tutto rispetto che trova radici profonde nel nostro cinema horror (i B movies che tutto il mondo ci invidia, saccheggiati a piene mani dalle produzioni a stelle e strisce), nella tradizione progressive più oscura e di pari livello di quella britannica (basti pensare ai Goblin per tirar fuori un modello esemplare) e in generale nella millenaria storia della cultura e dell’arte di cui l’Italia può costantemente fregiarsi.

Ecco, ‘Legacy of Darkness’ è il tributo più adeguato all’apporto dato da Welt al mondo iconografico dei generi più estremi, nonché – questo va detto – in generale all’espressività della forma d’arte legata ai tatuaggi, un mondo in cui il Nostro è entrato in un periodo (gli anni ’90) in cui c’era ancora maggiore diffidenza rispetto a oggi per forme d’espressione “estreme” come quelle della Body Art. Per la maggior parte, il volume si compone di fotografie dei tatuaggi realizzati presso lo Yama Tattoo Studio nonché di flyers e illustrazioni richieste ad hoc per eventi e artwork dedicati alle band più vicine a quest’universo – e che nel tempo hanno fatto di Welt un quotatissimo e ricercatissimo artista; le immagini sono inframmezzate dai contributi e dalle dichiarazioni di chi ha avuto nel tempo a che fare con la sua modernissima bottega d’artigiano.

I nomi sono i più disparati: si passa dall’affabile Tony Dolan dei Venom Inc. al regista Sergio Stivaletti e al Maestro Claudio Simonetti, per giungere a Taneli Jarva dei Sentenced (tatuatore anche lui, per chi come me non lo sapesse!) e a Terry Butler degli Obituary. L’intervento che più risalta nella sua stringatezza è tuttavia quello di Jannicke Wiese-Hansen, illustratrice e tatuatrice norvegese (Ancient e Burzum tra i suoi committenti…), la quale evidenzia come l’arte di Welt non appartenga a questo tempo, quanto piuttosto a un’oscurità quasi medievale che si distingue da quella nordica e glaciale a cui il mainstream è abituato ad associare determinate peculiarità espressive, per abbracciare un elemento diverso, il fuoco eterno derivante dalla tradizione italica.

La seconda parte del libro consiste in una corposa intervista con Nico Parente, direttore della collana Cinema e Musica della Shatter Edizioni. È l’occasione per Welt di mettersi a nudo, raccontando le proprie origini e le prime influenze che saranno parte integranti della sua concezione artistica. Anagraficamente l’affinità con i suoi coetanei che hanno seguito un certo percorso è tantissima: quell’eredità condivisa fatta di Masters, Goonies e Dylan Dog è difficile da negare per chi è cresciuto negli anni ’80 e ha poi abbracciato le varie forme della controcultura. In questo senso, di particolare interesse per il lettore è la sezione dedicata alle influenze musicali dell’artista, che ha sempre cercato di tener con sé la lezione del metal estremo come parte integrante del proprio operato – ricordiamo che è anche chitarrista dei death / black metallers Sangue e che è stato attivissimo organizzatore di eventi (concerti, meet & greet presso il suo studio, ecc.).

In ogni caso, quale che sia il vostro approccio al variegato mondo dei tattoo, in questo caso vale come non mai l’adagio coniato da Peter Jackson in occasione della presentazione della sua Trilogia cinematografica del Signore degli Anelli: “just watch”, ammirate, il resto verrà da sé.

DESCRIZIONE DEL LIBRO
Horror, oscurità e fantasy tra tattoos, illustrazioni, dipinti e molto altro in questo libro sull’arte di Welt, che ripercorre oltre vent’anni della sua attività. Con una prefazione di Alex Binnie, una postfazione di Luke Atkinson e un’intervista a cura di Nico Parente

DETTAGLI DEL VOLUME:
Titolo: Legacy of Darkness. L’arte di WELT
Autore: Welt
Anno: 2019
Editore: Shatter Edizioni
Pagine: 129
ISBN: 978-88-943721-6-8
Prezzo: Euro 21,00
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