Enslaved – E

Il 13/10/2017, di .

Gruppo: Enslaved

Titolo Album: E

Genere: , , ,

Durata: 62 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner

90

Gli Enslaved continuano a stupire. Pur avendo raggiunto da un po’ una propria dimensione artistica stabile, riescono sempre a farci rimanere a bocca e a orecchie aperte. Non fatevi ingannare dal titolo sintetico del quattordicesimo album, ‘E’ è uno scrigno ricco di emozioni, un condensato della carriera di questi vichinghi che, mai come oggi, non rinnegano le proprie radici black. Il disco parte subito forte con ‘Storm Son’, singolo perfetto nella sua complessità e varietà, che chiarisce da subito come l’inserimento di Håkon Vinje (proveniente dai progster Seven Impale) al posto del tastierista di lungo corso Herbrand Larsen sia avvenuto in modo indolore. Un urlo di battaglia, i corni e un nitrito ci introducono in un pezzo rilassato ma dalle sferzate improvvise. Un brano quasi opethiano, ma a differenza di Åkerfeldt, Ivar e Grutle non hanno scordato il nome del proprio padre, perché la componente estrema c’è e ci riporta ai primi due capolavori del gruppo, ‘Frost’ ed ‘Eld’, vera culla del viking metal post-Bathory. Spirito primoridiale ancora più evidente nella seconda ‘The River’s Mouth’, unico brano della tracklist al di sotto dei sette minuti. Il capolavoro di un album senza riempitivi occupa la terza posizione, ‘Sacred Horse’ è ‘E’ all’ennesima potenza: tutto quello che c’è di buono nel disco lo trovate qui, ma amplificato da un misticismo primitivo dal sapore psichedlico. Scavallare indenni questo brano non era impresa facile, infatti, la successiva ‘Axis Of The Worlds’ paga in parte dazio. Però le sorprese sono dietro l’angolo e gli Enslaved con l’aiuto di tre ospiti – Einar Kvitrafn Selvik dei Wardruna, il flautista Daniel Mage e il sassofonista jazz Kjetil Møster – piazzano una doppietta da sballo con ‘Feathers of Eolh’ e ‘Hiindsiight’, chiudendo così in gloria l’ennesimo avvincente capitolo della storia di questa fantastica formazione. Nell’edizione limitata troverete un paio di bonus, ‘Djupet’ e la cover “atipica” di ‘What Else Is There?’, brano dell’electro band norvegese Röyksopp, a riprova dell’apertura mentale del gruppo e a riconferma dell’amore di Ivar per l’elettronica. Chi riuscirà a scalzare ‘E’ dal podio di miglior album del 2017?

Tracklist

01. Storm Son
02. The River’s Mouth
03. Sacred Horse
04. Axis Of The Worlds
05. Feathers Of Eolh
06. Hiindsiight
07. Djupet (bonus track)
08. What Else Is There? (RÖYKSOPP cover; bonus track)

Lineup

Ivar Bjørnson: guitars, keyboards, vocals
Grutle Kjellson: vocals, bass
Arve Isdal: guitars
Cato Bekkevold: drums, percussion
Håkon Vinje: keyboards, vocals