5 curiosità che forse non sapete su… Steven Wilson

Il 03/11/2020, di .

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5 curiosità che forse non sapete su… Steven Wilson

Tempo fa lessi un articolo su Rolling Stone il cui titolo era ‘Steven Wilson sta troppo bene per tornare nei Porcupine Tree’. E risi. Parecchio. Non me ne vogliano i fan sfegatati ma risi davvero tanto (e se avete presente ‘Heartattack In A Lay By‘ sapete a cosa mi riferisco). Non starò a spiegare chi è Steven Wilson, non a un pubblico di appassionati musicofili come voi perché sarebbe come spiegare la differenza tra test sierologico e tampone ad un tecnico di laboratorio: posso semplicemente riassumere considerando il cantautore e polistrumentista britannico, nato a Hemel Hempstead il 3 novembre 1967, uno degli artisti più talentuosi e discussi delle ultime decadi in ambito progressive e non solo, il quale, oltre ad essere fondatore e frontman dei Porcupine Tree, vanta innumerevoli collaborazioni nel curriculum (quella a mio avviso più interessante è il progetto ambient del 2012 ‘Storm Corrosion’, nel quale lui e  Mikael Åkerfeldt, con cui dopo aver lavorato insieme su ‘Blackwater Park’, ‘Deliverance’, ‘Damnation’ e ‘Heritage’ ha stretto un forte legame, danno finalmente libero sfogo al reciproco feeling artistico senza vincoli di sorta, leggi Opeth. 

Time Flies

Uno dei primi progetti musicali di uno Steven Wilson quindicenne è stato il duo psichedelico Altamont: il loro primo e unico album in cassetta, ‘Prayer For The Soul’, conteneva testi dello sceneggiatore inglese Alan Duffy, il cui lavoro Steven avrebbe poi utilizzato per due canzoni dei Porcupine Tree: ‘This Long Silence’ e ‘It Will Rain For A Million Years’.

Song Of I

A differenza di molti musicisti, Steven Wilson non ha imparato a suonare sulle canzoni di altri musicisti ma improvvisando e registrandosi a più riprese sulla tape delay machine che gli costruì suo padre da piccolo. Nonostante ciò ha suonato alcune cover sia nella sua carriera da solista sia nei Porcupine Tree: ‘Stoneage Dinosaurs’ dei Cardiacs, ‘Space Oddity’ di David Bowie, ‘Thank U’ di Alanis Morissette, ‘Sign O’ The Times’ e ‘The Cross’ di Prince, ‘The Twilight Zone’ dei Rush, ‘Hallogallo’ dei Neu!, ‘The Day Before You Came’ degli Abba, ‘Lord of the Reedy River’ di Donovan, ‘A Forest’ dei The Cure e ‘The Guitar Lesson’ di Momus.

A Smart Kid

Una grandissima attenzione e sensibilità Steven Wilson l’ha sempre dedicata alle tematiche introspettive ed emozionali trattate nei suoi lavori. I testi dell’album del 2007 dei Porcupine Tree ‘Fear Of A Blank Planet’ trattano disturbi tipici dello sviluppo neurocomportamentale che colpiscono gli adolescenti del ventunesimo secolo: il disturbo bipolare, il disturbo da deficit di attenzione e altre tendenze comportamentali comuni dei giovani come l’evasione attraverso l’abuso di farmaci, l’alienazione sociale causata dalla tecnologia e da una sensazione di vacuità, un prodotto da sovraccarico di informazioni da parte dei mass media.

Anche i soggetti scelti per gli album solisti di Steven Wilson sono sempre abbastanza particolari: ‘The Raven That Refused To Sing’ narra la storia di un vecchio alla fine dei suoi giorni che aspetta di morire e ripensa ad un periodo della sua infanzia in cui era incredibilmente vicino a sua sorella maggiore: lei era tutto per lui, e lui era tutto per lei. Purtroppo lei morì quando erano entrambi molto giovani e l’uomo si convince che un corvo, che visita quotidianamente il suo giardino, sia una manifestazione di sua sorella. Oltre ai riferimenti a Edgar Alan Poe.
L’album del 2015, ‘Hand.Cannot.Erase.’, invece, è stato scritto da una prospettiva tutta femminile e il concetto e la storia sono stati ispirati dal caso di Joyce Carol Vincent, una donna che viveva in una grande città e morì da sola, a quarant’anni, nel suo appartamento, dove restò a putrefarsi senza che nessuno la cercasse per oltre tre anni, nonostante avesse famiglia e amici.

Live (bare)footage

Per gli spettacoli dal vivo Steven suona a piedi nudi. Questa particolare usanza risale alla sua prima infanzia e ricorda: “Ho sempre avuto problemi a indossare le scarpe e sono sempre andato in giro a piedi nudi, inoltre, l’esecuzione a piedi nudi per me è un vantaggio nell’utilizzo dei diversi pedali per chitarra.”

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