5 curiosità che forse non sapete su… Mike Shinoda

Il 11/02/2021, di .

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5 curiosità che forse non sapete su… Mike Shinoda

Quando penso a Mike Shinoda mi viene in mente una voce rap proveniente da un canale MTV a volume mai troppo alto che risuonava nella camera di un adolescente durante un pomeriggio uggioso: penso di non essere l’unica, scrivendo questo articolo, a provare un po’ di malinconia verso quei tempi spensierati dove i frivoli drammi esistenziali dell’era ormonale trovavano comprensione nelle canzoni di una famosissima band alternative rock. Perché questo erano i Linkin Park, questo era Chester Bennington e questo era Mike Shinoda. Nato a Panorama City l’11 febbraio del 1977: ripercorriamo ora la sua vita, scoprendo magari qualcosa che non sapevate sul suo conto, in questi cinque punti.

It’s a Madhouse!

Fu un concerto degli Anthrax a far innamorare perdutamente Mike del mondo della musica, e precisamente quello con i Public Enemy durante il tour Attack Of The Killer B’s del 1991.
Rock, alternative, classica (iniziò a prendere lezioni di pianoforte sin da subito), jazz, hip hop e alla fine, verso l’età adolescenziale, si cimentò nella chitarra elettrica, nel free style e nel rap: la sua geniale inventiva, il suo istinto, la sua ampia cultura lo portarono a realizzare un progetto musicale che diventò un vero e proprio fenomeno di massa, luce per le generazioni e fonte d’ispirazione per tantissimi musicisti (il rapper americano Lupe Fiasco, OG Maco, Machine Gun Kelly si sono definiti grandi fans di Mike e dei Linkin Park).

Graphic Designer

Dopo il liceo si dedicò allo studio del disegno grafico e all’illustrazione dell’Art Center College of Design di Pasadena. Le sue passioni attualmente spaziano dalle mostre in galleria al fashion design.
Ha progettato una serie di prodotti, tra cui diverse scarpe per DC Shoes e un parka per 686, è uno stimato creatore di abbigliamento oltre ad aver collaborato con Bamford Watch Department per la progettazione d’un orologio di lusso da collezione.
Impossibile dimenticare la sua opera più famosa, biglietto da visita con cui i Linkin Park si fecero conoscere ai fan: la meravigliosa copertina di ‘Hybrid Theory’, disco pluripremiato dalla critica internazionale. Sotto l’immagine stilizzata del soldato con le ali da libellula, rappresentante la tenacia del metal alleggerita dall’orecchiabilità dell’hip-hop, c’è sempre la firma di Mike.

Politically Correct

Da sempre fervente oppositore del Partito Repubblicano e della propaganda di Trump, è stato corrispondente elettorale degli Stati Uniti e dal 2012 ha iniziato a scrivere per The Big Press.
Lo scorso luglio 2020 la band ha chiesto espressamente tramite i social allo staff dell’ex presidente americano di non utilizzare la loro musica durante i suoi comizi o per pura propaganda dopo che Dan Scavino, vicedirettore della Casa Bianca, aveva pubblicato un video presso il canale Twitter usando come sottofondo ‘In the End’: un titolo che, sotto sotto, è risultato essere premonitore per le elezioni di Donald. “Non etichettatemi come Democratico,” ha ammesso, “sono pro-proteste, anti-rivolte, pro-good cops e anti-razzista”.

Chester

Scontato sottolineare quanto il nostro Mike si senta tuttora spiazzato nell’aprirsi riguardo Chester davanti ai microfoni dei giornali: quando una persona se ne va, famiglia ed amici hanno modo per raccontarsi aneddoti, curiosità e vicende personali semplicemente per colmare il vuoto che proprio quella persona cara ha lasciato dietro di sé. Nessuno, secondo Mike, conosceva davvero Chester, e le storie che si raccontano non sono altro che eco di voci di corridoio o di semplici e riduttive interpretazioni di una situazione davvero impossibile da concepire.
‘Post Traumatic’ è l’opera di debutto solista di Shinoda dove dà sfogo al suo dolore in tre brani, uscito esattamente sei mesi dopo la perdita dell’amico.
Perché si sa, quando è impossibile dimenticare si sopravvive imparando a convivere con l’assenza.

Il futuro dei Linkin Park

Chester Bennington possedeva delle qualità vocali ed una profonda capacità interpretativa, derivante proprio da un vissuto tragico, che sarà difficile ritrovare in qualcun altro.
Mike, portavoce della band, ha annunciato ancora prima della pandemia che sarebbe interessante continuare il progetto della band, chiaramente non ha mai affermato di voler rimpiazzare da sé l’amico scomparso ma semplicemente, qualora la vita porterà a far conoscere ai cinque la persona giusta, con il giusto carattere, la giusta attitudine, verrà naturale continuare il proprio percorso e continuare a realizzare opere che hanno significato e tuttora significano tanto, per ognuno di noi.

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